L’atto vandalico che ha colpito Napoli potrebbe essere bollato come uno dei tanti episodi di degrado che colpiscono continuamente la città. Ma in questo caso non ci si può ridurre ad una semplice etichetta, se il bersaglio di tale atto e una delle figure emblematiche della cultura napoletana: Massimo Troisi.
L’opera, un quadro dedicato al celebre attore, si trovava in via Montesilvano, nel Vicolo della Cultura situato nel Rione Sanità di Napoli, è stata distrutta da ignoti, come denunciato dall’associazione artistica Putéca Celidònia attraverso un post di Facebook.
Queste le parole dell’associazione nel post sui social: “Dà fastidio la luce, il turismo, la gente che finalmente passa e non ha più paura. Dà fastidio che un vicolo buio e nascosto, non possa più essere utilizzato per altre attività. Perché finalmente c’è luce, cultura, vita. Dà fastidio che Troisi, Totó, Sofia Loren e centinaia di libri colorino le strade, le illuminino, rivitalizzino. Dà fastidio che gli abitanti del vicolo vedano tutta questa bellezza come il loro riscatto, il punto di partenza, la rinascita. O forse semplicemente diamo fastidio noi. Con i corsi gratuiti, la scuola di teatro, gli sportelli di ascolto. In realtà poco importa. Qualcuno distrugge? Noi ricostruiamo. Il vicolo della cultura resta lì. Le opere restano lì. La luce non si spegnerà. Dietro ogni opera, ogni edicola, ogni libro, ci sono donazioni, sogni, fiducia. E noi non li tradiremo. Non ci arrendiamo. A fatica, insieme, ricostruiamo. Non ce ne andiamo. E scusaci Troì, non ci resta che piangere… e poi ricostruire“.
