Avevano fatto molto discutere le immagini che immortalavano il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, al centro di un assembramento di giovani, nella notte tra sabato 30 e domenica 31 maggio, in una strada della movida del capoluogo irpino. Una prima conseguenza di quelle immagini è arrivata nella giornata di oggi, con la notifica al primo cittadino di una sanzione amministrativa da 400 euro, riducibile a 280 se pagata nei primi 5 giorni. La misura, che contesta la violazione delle norme anti-contagio in vigore, ha colpito il sindaco e una decina di altre persone, identificate dagli agenti della Digos anche grazie alle immagini girate dai residenti di via De Conciliis, che hanno in breve tempo fatto il giro del web e dei principali media nazionali. Le grane per il primo cittadino irpino, tuttavia, potrebbero non fermarsi qui. È infatti in corso un’inchiesta della Procura di Avellino, avviata a seguito della denuncia presentata dai consiglieri comunali di minoranza, che farà luce sulle possibili ricadute penali della vicenda.
Il sindaco Festa, a poche ore dai fatti, aveva esposto le proprie ragioni in un post pubblicato sulla propria pagina Facebook: “C’è chi i giovani li attacca e demonizza. E non mi sembra – aveva affermato – abbia ottenuto risultati. Io con i giovani sono a mio agio, da sempre. Per questo ieri sera ho deciso di fare un sopralluogo nell’isola pedonale, per assicurarmi che anche la ripresa della movida fosse nel pieno rispetto delle regole. Devo dire che ho trovato un clima tranquillo e allegro. Mi sono soffermato a salutare molti giovani che ho incontrato lungo il mio percorso, entusiasti per la ritrovata libertà. Ho colto questa bella occasione di incontro per stimolarli alla responsabilità e – aveva aggiunto il primo cittadino – per spiegare loro che è bene essere ancora attenti, la libertà arriverà ma adesso bisogna continuare a seguire le regole in sicurezza. Mi sono trattenuto qualche minuto con loro con fare scherzoso e goliardico. Sono profondamente convinto che il dialogo sia sempre la strada maestra, che per comunicare con i giovani occorrano empatia e ascolto, mai contrapposizione e rigidità. A qualcuno dà fastidio che io sia a contatto con la mia gente? Qualcuno mi preferirebbe dietro a una scrivania a firmare norme restrittive? Io sono il sindaco degli avellinesi. E dove c’è la vita di Avellino – aveva concluso Festa – ci sono io. Guardate altrove, qui ci sono io a tenere tutto sotto controllo”.
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