Il 23 dicembre, alle 9.30, in prima convocazione ed, eventualmente, il 24 in seconda. Sono queste le date in cui è stato previsto lo svolgimento del consiglio comunale di Aversa dal presidente Carmine Palmiero, sentiti i capigruppo di maggioranza e opposizione. Il ‘giorno del giudizio’ sul futuro della giunta guidata da Alfonso Golia è stato, dunque, deciso: sapremo poco prima di Natale se l’esperienza amministrativa dello ‘zainetto rosso’ continuerà o ci sarà, invece, una conclusione anticipata e il conseguente arrivo del commissario prefettizio. Il nodo da sciogliere rimane l’assestamento di bilancio, bocciato nell’assise del 30 novembre con il voto contrario dei cinque ‘dissidenti’ della maggioranza (Paolo Santulli, Eugenia D’Angelo, Maurizio Danzi del Pd, Luisa Diana Motti della civica la Politica che serve e Imma Dello Iacono di Italia viva). La diffida del prefetto è arrivata due giorno dopo, annunciata dal sindaco con una nota su Facebook, ma la possibilità che la partita potesse continuare ed essere giocata anche nei tempi supplementari è sembrata subito a tutti concreta. Così come è parso chiaro immediatamente che, per rimanere in sella, il sindaco si sarebbe trovato di fronte un bivio: provare a ricucire con i ‘dissidenti’ o rivolgersi a quella parte di opposizione apparsa più disponibile a votare lo strumento di riordino dei conti. Nei giorni successivi i botta e risposta fra i ‘dissidenti’ e la parte della maggioranza rimasta fedele al primo cittadino, attraverso comunicati stampa e dichiarazioni, hanno fatto comprendere qual è la strada intrapresa da Golia. Soprattutto la conferenza stampa del sindaco con l’assessora al bilancio Francesca Sagliocco ha confermato un percorso già tracciato.
Niente di ufficiale, naturalmente, ma il fatto che i due abbiano assicurato che l’assestamento di bilancio non verrà modificato, con tanto di risposta tecnica della Sagliocco alle richieste dei ‘dissidenti’ (bollate come strumentali) e soprattutto la frase del sindaco ripresa da Aldo Moro “sull’avere orecchie anche verso l’interlocutore più lontano”, indicano un cammino intrapreso in maniera netta. L’accordo, dunque, sembra essere ormai fatto con quella parte della minoranza vicina al consigliere regionale Giovanni Zannini, guidata nell’assemblea cittadina da Giovanni Innocenti, che nell’ultimo consiglio comunale votò solo “per rispetto del ruolo di opposizione” contro l’assestamento di bilancio, non mostrandosi pregiudizialmente in disaccordo. Così come possibile è la convergenza con il Movimento 5 Stelle, dopo le due delibere di giunta riguardanti la stabilizzazione degli Lsu e i progetti utili alla collettività, in cui saranno impegnati i percettori del reddito di cittadinanza che hanno avuto il pubblico plauso dei pentastellati. Nell’ultima conferenza stampa, Golia ha confermato che il faro del suo mandato è il programma elettorale, che “i nostri elettori e la città ci chiedono di attuare”. Vedremo, una volta superato lo scoglio del consiglio comunale, come e soprattutto con chi lo farà.

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