Che la città di Aversa abbia l’aspirazione a diventare crocevia strategico per lo sviluppo del turismo nell’intera provincia di Caserta è un fatto noto da tempo. Le cento chiese, ricche di opere d’arte, il centro storico, considerato tra i più belli del sud Italia, e la storia musicale, arricchita dai noti compositori del ‘700, Domenico Cimarosa e Niccolò Jommelli, nati proprio nella città normanna, confermano la vocazione turistica di questo luogo sito a cavallo tra le province di Napoli e di Terra di Lavoro.
L’ultima scoperta artistica di qualche tempo fa, con l’attribuzione della pala d’altare della chiesa di San Francesco al Guercino, uno dei pittori più importanti del ‘600 italiano, ha riacceso il dibattito sulle politiche da adottare per far crescere il turismo in città.
Eppure, paradossalmente, nonostante le tante associazioni culturali operanti sul territorio ne facciano richiesta da tempo, non ci sono ad Aversa infopoint attivi. Tre sono le strutture realizzate, nel corso degli ultimi anni, dalle varie amministrazioni comunali che si sono succedute, per adempiere a questo compito, ma nessuna è stata mai resa funzionale.
Si tratta del punto informazione di piazza Mazzini, a ridosso della stazione ferroviaria, chiuso da ben otto anni, della sala dello storico sedile di San Luigi, recuperato dall’esecutivo guidato dall’ex sindaco, Giuseppe Sagliocco, e della sede della Pro loco. Chiunque turista giunto ad Aversa per ammirare le bellezze storico-artistiche ospitate in città, che volesse informazioni sull’itinerario da percorrere, si troverebbe di fronte a tre porte sbarrate.
L’infopoint più vicino all’apertura sembrerebbe quello di piazza Mazzini, per il quale, dopo anni, è stato effettuato l’allaccio dell’energia elettrica. Nelle intenzioni dell’attuale amministrazione comunale il punto di informazione dovrebbe essere gestito, attraverso una convenzione, dagli studenti dell’istituto scolastico Alberghiero di Aversa, ma di atti concreti non ce ne sono ancora tracce. Per il sedile di San Luigi c’è un contenzioso da superare con l’impresa che ha fatto i lavori di ristrutturazione, mentre la Pro Loco è poco attiva sul territorio ormai da diverso tempo.
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