Bici e monopattini elettrici nel mirino dei Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, in sinergia con il Comando Generale che ha disposto servizi mirati in tutta Italia, ha messo in atto una serie di controlli volti a verificare che dietro all’apparente telaio di una bici elettrica non si nasconda un vero e proprio scooter. Peccato che queste modifiche costringano chi è in sella a rispettare le stesse disposizioni del codice della strada, applicate a qualsiasi motociclista.
Ben 123mila euro di sanzioni e 60 i mezzi non a norma sequestrati, risultate non omologate alla circolazione, mentre alcune modificate tanto da non essere più considerate delle biciclette a pedalata assistita. Sul telaio di una di queste era stato installato un pulsante che fungeva da acceleratore e che escludeva anche i pedali. Una vera e propria moto che avrebbe potuto oltrepassare i 50 km/h. I veicoli sono stati affidati ad una depositeria giudiziaria per la successiva confisca.
Una volta modificate perdono le caratteristiche della bicicletta cosiddetta a pedalata assistita e rientrano nella categoria dei ciclomotori per i quali la normativa prevede l’immatricolazione, il certificato assicurativo, la targa, l’obbligo per il conducente di indossare il casco protettivo e, non per ultimo, la patente di guida. Tutte violazioni che sono state contestate ai contravventori proprietari delle bici sequestrate.
Quello che preoccupa di più le forze dell’ordine è che le biciclette modificate potrebbero essere utilizzate anche da coloro che sono sottoposti, ad esempio, a misure limitative della libertà di movimento e che, utilizzando questi mezzi come dei veri e propri ciclomotori, potrebbero riuscire così a spostarsi autonomamente in città, raggirando le prescrizioni a loro imposte ed eludendo più facilmente gli accertamenti da parte delle forze dell’ordine.
Le operazioni sono state effettuate nel centro cittadino, a piazza Trieste e Trento e a piazza Bovio ma anche al vomero a piazza degli artisti. I dispositivi di controllo messi in atto dai Carabinieri motociclisti del Radiomobile partenopeo, pronti all’occorrenza ad inseguire chi non avesse voluto sottoporsi al controllo, sono stati svolti con la presenza fissa di una delle piattaforme tecniche della Motorizzazione Civile che ha accertato sul posto le reali condizioni dei velocipedi elettrici senza margini di errore. Computer e rulli meccanici che simulano la marcia in strada e rilevano la velocità massima.
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