Non solo le aziende ma tutti i datori di lavoro privati (quindi anche gli studi professionali) possono assegnare ai propri dipendenti buoni carburante che non concorrono alla formazione del reddito fino a un massimo di 200 euro. La precisazione arriva con un emendamento di Fratelli d’Italia approvato in Commissione al Senato. Questo provvedimento si somma al taglio delle accise sui carburanti che è stato recentemente prorogato fino all’8 luglio.
Con questo emendamento si amplia la platea dei lavoratori che possono beneficiare del bonus carburante. Per la misura erano stati stanziati all’inizio 9,9 milioni di euro, ma nel computo del budget erano state previste solo le imprese private. Con l’apertura anche agli studi professionali aumenta non solo la platea di beneficiari, ma anche i costi per la misura.
Per ottenere il bonus il lavoratore non deve presentare alcuna domanda. La concessione dei buoni avverrà su base volontaria. Sarà il datore di lavoro a decidere se erogarli e di che importo. Il datore di lavoro potrà arrivare a corrispondere anche un valore inferiore rispetto ai 200 euro
La messa a disposizione dei buoni dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2022. Il consumo da parte dei lavoratori invece non dovrà avvenire entro tale data, ma entro la data di scadenza segnata sul buono stesso. Il bonus benzina è esente dalle imposte sui redditi da lavoro dipendente ma, come specifica la relazione tecnica allegata al decreto, si affianca e non concorre alla formazione del tetto massimo previsto per i “fringe benefits”, la cui soglia è di 258,23 euro