È morta a 18 anni dopo essere stata sbalzata dal proprio scooter Maria Paola Gaglione, ventenne originaria di Caivano, speronata venerdì scorso dal fratello mentre si trovava ad Acerra assieme al proprio fidanzato, un ragazzo trans di 22 anni. Proprio la sua relazione è al centro di questo triste dramma: il fratello di Maria Paola, infatti, non approvava che la sorella portasse avanti quella frequentazione. Il ragazzo ha così intercettato la coppia con la sua moto, inseguendola per diversi chilometri, e ne ha provocato la caduta: Maria Paola è morta sul colpo mentre il fidanzato, picchiato mentre si trovava a terra, è stato ricoverato in una clinica del luogo, fortunatamente non in pericolo di vita. Un gesto intimidatorio e omofobico che, secondo quanto riporta il quotidiano “Il Mattino” il fratello, tratto in arresto dai carabinieri, ha provato a spiegare affermando di non aver avuto intenzione di uccidere, ma semplicemente di “dare una lezione” alla sorella e al suo ragazzo trans colpevole, secondo lui, di averla traviata.
“A Caivano si sta scrivendo una delle storie più brutali di violenza di genere – scrive su Facebook Daniela Falanga, membro del direttivo Arcigay Napoli -. Si tratta di Ciro e Maria Paola. Ciro è un uomo trans, lei è la sua ragazza. Sono in moto e vengono speronati dal fratello di lei. La ragazza muore. Ciro è in ospedale e non sta bene. La madre di Ciro grida il suo dolore su Facebook e accusa il fratello di Maria Paola di aver commesso deliberatamente un omicidio perché non sopportava che la sorella frequentasse un uomo trans – continua –. Il fratello dirà che la sorella era stata “infettata” e che voleva liberarla. Due punti insieme che vengono a chiarirsi e definire ciò che potremmo indicare come femminicidio e transfobia”. Sia la famiglia di Maria Paola sia quella del ragazzo risiedono nel Parco Verde di Caivano: i funerali della ragazza saranno officiati nei prossimi giorni da don Maurizio Patriciello.