Quella iniziata oggi potrebbe essere la settimana decisiva per la ripartenza del calcio italiano, a partire naturalmente dalla Serie A. Ieri, infatti, la Federazione Italiana Giuoco Calcio ha trasmesso ai ministeri della Salute e dello Sport il protocollo che andrebbe a regolamentare le gare ufficiali post-Covid, dopo che quello riguardante gli allenamenti di squadra aveva già avuto il lasciapassare del Comitato tecnico-scientifico. Nel documento di una quarantina di pagine, in pratica, sono spiegate le modalità di svolgimento di un “match day” tipo della durata complessiva di dieci ore: dalla preparazione preventiva delle strutture all’arrivo differenziato allo stadio (prima gli arbitri, poi la squadra ospite con l’intero staff, quindi il team di casa), dalla gestione delle massimo trecento persone ammesse sugli spalti (gli addetti ai lavori e i giornalisti) alle operazioni post-gara e al corretto deflusso in piena sicurezza e con la giusta distanza. La partita vera e propria dovrebbe svolgersi anche in Serie A, dunque, come sta avvenendo da due settimane nella Bundesliga tedesca, quindi con ingresso delle squadre a distanza di un minuto l’una dall’altra, nessuna stretta di mano, panchine con un posto vuoto tra i sedili e, naturalmente, divieto assoluto di abbracci, esultanze comuni, ma anche proteste o dialoghi ravvicinati con gli arbitri.
Il nodo decisivo resta, però, quello della quarantena obbligatoria di quattordici giorni in caso di positività di uno o più tesserati, con la notevole differenza di posizioni tra chi preme per allargarla all’intera squadra (il che bloccherebbe di nuovo tutto) e coloro che, invece, vorrebbero limitarla ai soli positivi. Il protocollo, naturalmente, introduce anche test sierologici rapidi e la possibilità, in caso di curva dei contagi sempre più in ribasso, di rivedere ulteriormente le norme. Ma dietro l’angolo, tra il terrore di tutti, continuano a fare capolino il Piano B (cioè, la disputa di play-off e play-out per Serie A e Serie B) e addirittura il Piano C (che prevede la cristallizzazione delle classifiche secondo il criterio del cosiddetto “merito sportivo”).
Intanto, nella riunione di Lega Calcio in programma domani si valuterà l’ipotesi di riprendere a giocare a partire dai quattro recuperi della venticinquesima giornata di Serie A: Atalanta – Sassuolo, Hellas Verona – Cagliari, Inter – Sampdoria e Torino – Parma. Il consiglio di Lega potrebbe ufficializzare questa ipotesi, in modo poi da ripartire con tutte le venti squadre di A nelle stesse condizioni e con lo stesso numero di incontri disputati. Da parte sua, il ministro Spadafora – che giovedì incontrerà Figc e Lega Serie A, quasi certamente a Palazzo Chigi – ha anticipato al Tg3 che per la ripartenza “le date individuate sono due, il 13 o il 20 giugno“, con la prima che andrebbe in deroga al divieto di disputare manifestazioni sportive fino al 14 giugno. Allo studio, su insistenza proprio del ministro allo Sport, c’è anche l’ipotesi di superare i vincoli della legge Melandri e provare a trasmettere le partite di Serie A in chiaro in televisione, per permettere ai tifosi di guardarle almeno da lontano, non potendole seguire di persona allo stadio (si giocheranno tutte a porte chiuse). “Vorrei adottare – ha aggiunto Spadafora – il modello della Germania, dove Sky trasmette Diretta gol in chiaro. Sono disponibile a mettere nel provvedimento che firmeremo per la riapertura del campionato le norme che serviranno per avere la diretta gol visibile a tutti“.
Anche oggi, nel frattempo, le varie squadre di Serie A hanno continuato regolarmente gli allenamenti in sicurezza presso i rispettivi centri sportivi. Il Napoli, per esempio, ha diviso i suoi calciatori su due campi e li ha impegnati in una prima fase dedicata al lavoro aerobico, quindi in una seduta atletica incentrata sulla velocità con serie di variazioni di allunghi, per poi proseguire con esercitazioni di passaggi e chiudere con il lavoro tecnico-tattico finalizzato al possesso palla. Brutta tegola, invece, in casa Milan, con l’improvviso stop di Zlatan Ibrahimovic, nella partitella odierna di allenamento: si teme un interessamento del tendine d’Achille e un conseguente lungo stop per il fuoriclasse svedese.
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