Nuova operazione di contrasto ai reati di stampo mafioso effettuata e portata a termine con successo nel pomeriggio di ieri, mercoledì 19 febbraio. I carabinieri della sezione del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Castello di Cisterna, in provincia di Napoli, hanno dato esecuzione a un’ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica e della Direzione distrettuale antimafia. L’operazione si è conclusa nel Comune napoletano di Sant’Anastasia, ai danni di Ciro Perillo e Giovanni Angelo Rea.
Per Ciro Perillo l’ordinanza è di custodia cautelare in carcere, mentre per Giovanni Angelo Rea è bastata la misura degli arresti domiciliari. I due uomini sono ritenuti responsabili, e in concorso tra loro, del reato di estorsione aggravato da metodo mafioso. Ciro Perillo, nato a Napoli nel 1977, detto “o’ cantiniere”, aveva un ruolo di punta nel clan Perillo-Panico, operante proprio nel Comune di Sant’Anastasia. A capo dell’organizzazione criminale c’era il padre di quest’ultimo, Gerardo Perillo, che insieme al figlio rappresentava i vertici del sodalizio camorristico. Giovanni Angelo Rea, nato a San Giuseppe Vesuviano nel 1976, è ritenuto l’esecutore materiale, il braccio che fisicamente si occupava della riscossione del denaro.
I due indagati, come dimostrano le ricostruzioni e le attività di indagine, sono colpevoli di un episodio estorsivo che risale al dicembre 2018, quando venne consumato il reato ai danni di un imprenditore edile di Somma Vesuviana. L’imprenditore stava svolgendo alcuni lavori a Sant’Anastasia e si è imbattuto nell’organizzazione camorristica che ha cominciato a pretendere denaro. I ruoli erano ben definiti, con Ciro Perillo in qualità di mandante e Giovanni Angelo Rea in qualità di riscossore materiale. Il pretesto addotto per la richiesta forzata di denaro riguardava il sostentamento dei detenuti in carcere e delle loro famiglie.
La somma di denaro estorta, hanno ricostruito i carabinieri, ammontava a 2000 euro in contanti. A conclusione delle indagini, i due uomini sono stati arrestati e dovranno scontare le rispettive pene. Per Ciro Perillo ci sarà da scontare una custodia cautelare in carcere, presso la casa circondariale di Napoli-Secondigliano, mentre per Giovanni Angelo Rea l’ordinanza parla di regime di arresti domiciliari presso la sua abitazione di residenza.
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