Sono state inflitte pene complessive per 102 anni di reclusione nei confronti di 6 imputati, per l’omicidio di Crescenzo Laiso, fratello del pentito Salvatore, avvenuto a Villa di Briano il 20 aprile 2010.
La quarta Sezione della Corte d’Assise d’Appello di Napoli presieduta dal giudice Roberto Vescia con a latere Vincenzo Alabiso ha riformato la sentenza di condanna in primo grado nei confronti di Bartolomeo Cacciapuoti con la quale gli erano stati inflitti 30 anni di reclusione con una nuova condanna a 20 anni di reclusione con il riconoscimento delle attenuanti generiche.
Confermate le pronunce di condanna in primo grado per:
- Nicola Della Corte e Mirko Ponticelli a 20 anni di carcere;
- I collaboratori di giustizia Nicola Schiavone, Mario Iavarazzo e Francesco Barbato, a 14 anni di carcere.
Crescenzo Laiso venne ucciso in via Castagna a Villa di Briano nel pomeriggio del 20 aprile 2010 dove venne crivellato con 13 colpi di pistola che non gli lasciarono scampo. Determinanti per lo sviluppo dell’inchiesta, le dichiarazioni autoaccusatorie di Nicola Schiavone, mandante dell’omicidio, che da tempo collabora con i magistrati, e di Francesco Barbato, esecutore materiale del delitto.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Schiavone ricevette numerose lamentele dai suoi affiliati in merito a presunti comportamenti assunti da Crescenzo Laiso, fratello di Salvatore ‘Chiccinoss’, accusato in particolare di aver trattenuto per sé, senza versarlo nelle casse del clan, buona parte del denaro proveniente dalle estorsioni a commercianti e imprenditori, ciò determinò la morte di Laiso.
Le indagini dei carabinieri hanno così permesso di ricostruire la dinamica dell’agguato e i partecipanti; Crescenzo Laiso, quel pomeriggio del 20 aprile 2010, si trovava alla guida della sua Smart quando venne avvicinato in via Castagna a Villa di Briano da una moto Transalp di colore amaranto guidata da Mirko Ponticelli con Francesco Barbato come passeggero che fu l’esecutore materiale dell’assassinio. Laiso scese dall’auto e cercò di fuggire a piedi ma non ebbe scampo, fu attinto da 13 colpi d’arma da fuoco calibro 9.