Campania zona gialla, i sindaci Natale e Velardi: “Una scelta sbagliata”
Critici i primi cittadini di Casal di Principe e Marcianise. Anche l'imprenditore di Frattaminore Mario Schiano è favorevole "a restrizioni più drastiche, così da salvaguardare il periodo natalizio"
È il giorno della zona gialla in Campania, quella tanto inattesa, soprattutto dal presidente della Regione Vincenzo De Luca, che chiedeva e chiede ancora misure più severe da parte del Governo. La decisione dell’esecutivo ha sorpreso anche molti sindaci, soprattutto di quelle zone della Campania in cui il Covid-19 si è allargato a macchia d’olio fra la popolazione, mettendo seriamente in difficoltà l’organizzazione del sistema sanitario nel contrasto al virus. “Non so sulla base di quale valutazione – esordisce Renato Natale, sindaco di Casal di Principe – il Governo abbia adottato questo provvedimento: teoricamente ha tutti gli elementi per capire bene qual è la situazione. Dal mio punto di vista ci troviamo in una situazione in cui i provvedimenti restrittivi presi non credo riescano a ridurre di molto la diffusione del virus. È certamente importante richiamare i cittadini a comportamenti responsabili ma, contemporaneamente, bisogna guardare in faccia la realtà”. Natale, che è anche medico e ha subito in prima persona gli effetti della malattia da Coronavirus, ribadisce ciò che ha scritto giorni fa in una lettera inviata al direttore dell’Asl casertana Ferdinando Russo e, per conoscenza, al governatore Vincenzo De Luca.
“Bisogna garantire l’assistenza a chi sta a casa, a chi va in ospedale e fare tamponi in tempi celeri. La realtà è che i team Covid, le Usca e il 118 sono sotto stress. Questi servizi dovrebbero essere potenziati e il personale aumentato, altrimenti incominceremo a contare i morti. Forse il Governo ha tenuto conto del dato sulla mortalità in Campania facendo riferimento all’intero periodo dell’epidemia, cioè da febbraio a oggi. Ma se continuiamo ad avere questa situazione – prosegue il primo cittadino – con le autoambulanze bloccate in fila fuori al Cotugno e gli ammalati portati in giro alla ricerca di un ospedale, non ne usciremo più. Qui non c’è bisogno di mezze misure. Le zone gialle, arancioni o rosse servono a poco se continuiamo ad andare in affanno con i servizi sanitari”. La lettera all’Asl, quindi, non ha avuto alcun riscontro nei fatti perché, è l’amara constatazione di Natale, “in privato mi danno ragione, ma ufficialmente dicono che va tutto bene. Non voglio attaccare nessuno, perché conosco benissimo le difficoltà, ma se facciamo finta che i problemi non ci sono le soluzioni non le troveremo mai. Io passo la giornata non ad amministrare il paese, ma a rispondere al telefono, a dare consigli e magari consolare i disperati che non sanno se sono positivi o negativi”, conclude quasi con rassegnazione la fascia tricolore di Casal di Principe.
Antonello Velardi, sindaco di Marcianise, è invece impegnato con la zona rossa nella sua città, prorogata fino a domani. Anche lui non nasconde la delusione per il provvedimento del Governo. “Ritengo che la decisione di considerare la Campania zona gialla sia sbagliata. In questo condivido le preoccupazioni del presidente De Luca. C’è il rischio che i cittadini si facciano l’idea che non siamo in emergenza. Invece è vero il contrario: i dati che ci arrivano ci raccontano un’altra situazione. Devo però dire, almeno stando a quello che ho letto, che la Campania è in bilico e potrebbe essere inserita già nelle prossime ore in un’altra fascia. Certo, quest’incertezza non ci aiuta e soprattutto disorienta i cittadini. Questo è invece il momento in cui dovrebbero arrivare risposte certe”. Per Velardi non c’è il rischio che la zona rossa di Marcianise venga ulteriormente prorogata, avanza però l’ipotesi di un provvedimento più ampio che riguardi l’intera Terra di lavoro. “La situazione di Marcianise è ora diversa rispetto a due settimane fa, ma soprattutto è cambiato il quadro generale nell’intera provincia di Caserta. C’è un oggettivo peggioramento e ci sono almeno una decina di città che si trovano con indicatori peggiori di Marcianise. Non credo che sarà possibile organizzare tante zone rosse, – è la previsione di Velardi – ma è tutto il Casertano che rischia di essere chiuso”.
Non ci sono solo i sindaci ad auspicare misure più stringenti. Non era scontato, ma anche fra gli imprenditori c’è chi ammette di preferire “restrizioni più drastiche, pur di salvaguardare il periodo natalizio, in cui si spera che le persone siano più spensierate e superino questo momento critico”. Mario Schiano produce biciclette a Frattaminore, in provincia di Napoli, e le esporta in tutto il mondo: sa, per esperienza diretta, che la pandemia ha messo in ginocchio l’intero pianeta. “Ben venga decidere sulle limitazioni – prosegue – ed è giusto attuarle adesso, ma non dovrebbero superare novembre: al massimo potrebbero arrivare ai primi di dicembre. Almeno nell’ultimo mese dell’anno speriamo che la situazione torni ad essere più vivibile per tutti, cosi anche le attività economiche potranno operare in maniera più serena. Per chi, come me, lavora in un settore molto stagionale, cioè quello del tempo libero e del gioco, dove i due periodi dell’anno più favorevoli quello estivo e quello natalizio, è importate ridare, con il frutto del proprio lavoro, un po’ di spensieratezza alle persone, soprattutto dopo un periodo molto difficile”. Schiano non nasconde le enormi difficoltà che la sua e le altre aziende stanno attraversando. “La situazione è di sbandamento generale. Non possiamo non essere coscienti di una pandemia a livello mondiale. Chi, come la mia azienda, ha rapporti con tutto il mondo vive non alla giornata, ma al minuto. Ci sono ritardi, ad esempio, sia nell’approvvigionamento delle materie prime sia nelle spedizioni. È la prima volta che ci troviamo in una situazione del genere. Speriamo che passi presto: per tutti”, si augura l’imprenditore frattaminorese.
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