Oramai è quasi una routine: all’incirca ogni mese una notizia relativa al trasporto o tentativo di consegna di materiale illegale e non autorizzato in carcere. Il metodo oramai consolidato, consiste nell’attaccare con un cavo il materiale illecito da far avvicinare tramite il drone a una finestra all’interno di un carcere. Il detenuto sgancia il carico illegale lo distribuisce e viene nascosto.
Ebbene l’ennesimo caso e avvenuto presso il carcere di Benevento. Nella notte gli agenti della polizia penitenziaria hanno avvistato un drone, che sorvolava il perimetro dell’istituto di pena sannita. E che, con molta probabilità, aveva già consegnato il suo carico. Tant’è che durante una perquisizione straordinaria, scattata immediatamente dopo l’avvistamento, sono stati trovati nelle celle 6 smartphone, 4 microtelefoni e un notevole quantitativo di sostanza stupefacente.

A rendere nota la vicenda è Claudio Marcangeli, segretario regionale Asppe, uno tra i sindacati nazionali della polizia penitenziaria. “Mentre qualcuno si preoccupa di dignità dei detenuti, di torture e di come ampliare i benefici per la popolazione carceraria, la criminalità non perde tempo e investe in tecnologia per i propri fini illeciti in barba a un sistema penitenziario che fa acqua da tutte le parti”.
Non è la prima volta che gli agenti intercettano droni sul carcere di Benevento. Lo scorso anno, precisamente il 9 ottobre 2022, ne era stato bloccato uno con un carico di 6 smartphone, 2 microtelefoni, 5 panetti di hashish, 8 caricabatterie, 10 schede sim e diversi auricolari.
