Oramai è quasi una routine: all’incirca ogni mese una notizia relativa al ritrovamento di materiale illegale e non autorizzato in carcere. Ebbene l’ennesimo caso e avvenuto presso il carcere casertano di Santa Maria Capua Vetere: hashish, cocaina e dieci telefoni (tra smartphone e microcellulari) sono stati rinvenuti e sequestrati dopo un blitz eseguito dalla Polizia Penitenziaria all’interno di alcuni reparti.
Parte del materiale è stato scovato ieri dai poliziotti addirittura nei tombini della struttura penitenziaria: si tratta della droga e di un cellulare. Gli altri nove telefoni sono stati invece trovati nell’arco della settimana. “Il nostro plauso – commenta Ciro Auricchio, segretario regionale per la Campania del sindacato Uspp – va ai colleghi che mantengono alta la guardia agendo con grande professionalità a garanzia della legalità“.
Il sindacalista ribadisce, ancora una volta che per fronteggiare il fenomeno “servono strumenti tecnologicamente avanzi, come gli jammer, gli inibitori di segnale, per garantire maggiore sicurezza negli istituti di pena dove le carenze d’organico sono ataviche: basti ricordare che nel carcere samaritano mancano 80 agenti, ben 700 in tutta la Campania e che si riesce a mantenere l’ordine e la sicurezza interna a caro prezzo”.