In soli tre mesi un pieno di benzina costa del nostro paese 7 euro in più mentre per un pieno di gasolio la maggiore spesa sfiora i 10 euro. A denunciarlo è il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi. Secondo Truzzi, questo trend non trova giustificazione nelle oscillazioni delle quotazioni petrolifere, che sono salite appena di poco più dell’1% rispetto all’inizio dell’anno. Nel medesimo periodo, i prezzi alla pompa per la benzina hanno subito un incremento medio del 7%.
L’analisi svolta da Assoutenti rivela inoltre, un quadro preoccupante di speculazioni lungo l’intera catena di approvvigionamento dei carburanti, prima che raggiungano i distributori. Questo fenomeno ha portato a profitti extra derivanti dai prezzi più elevati della benzina e del gasolio. Truzzi sottolinea che il governo ha la possibilità e la responsabilità di ridurre le tasse sui carburanti grazie agli utili extra generati da questi rincari. L’obiettivo di tale azione sarebbe evitare il rischio di una reazione a catena con aumenti successivi dei costi, che potrebbero propagarsi fino ai beni alimentari e a tutti i prodotti trasportati. Ciò avrebbe conseguenze significative sul reddito delle famiglie e sui consumi dei cittadini italiani.
Dal 1° agosto ad oggi, il prezzo medio in autostrada della benzina self è rincarato di 3,4 centesimi al litro, pari a 1 euro e 70 centesimi per un pieno di 50 litri. Va ancora peggio per il gasolio che balza di 7,8centesimial litro, pari a 3 euro e 90 centesimi a rifornimento. Per la benzina self, rispetto alle regioni e province autonome, secondo l’elaborazione effettuata dall’Unione Nazionale Consumatori sui dati medi del Mimit, è il Molise la regione dove il pieno di carburante ha subito il maggior incremento di prezzo: 2 euro e 20 centesimi. Al 2° posto c’è Bolzano dove un rifornimento di benzina costa rispetto all’inizio del mese 1 euro e 95 centesimi in più. Al terzo posto la Campania con 1 euro e 85centesimia pieno.