Nella giornata odierna, nei confronti di due imprenditori, R.P. e T.I. rispettivamente di 55 e 46 anni, è stata notificata, da parte dei carabinieri del Ros, un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Procura distrettuale antimafia. Gli imprenditori, attivi sopratutto nell’area del Casertano, sono stati indagati per concorso esterno in associazione mafiosa, essendo considerati vicini al clan dei Casalesi.
Questo provvedimento è nato nell’ambito di una maxi operazione investigativa condotta tra l’agosto 2015 e il settembre 2018 dal reparto anticrimine di Napoli, sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia partenopea a seguito della conclusione, nel luglio 2015, dell’operazione Sistema Medea, che ha portato a tanti arresti di notevole importanza. Quest’operazione ha visto molti collaboratori di giustizia denunciare il ruolo dei due imprenditori del settore edile, ritenuti gravemente indiziati di essere i referenti, soprattutto nell’ambito dei lavori pubblici, dei sodalizi camorristici Schiavone e Russo, operanti a Casal di Principe e nei comuni limitrofi.
In particolare, i risultati portati alla luce dal Ros hanno permesso di fare chiarezza sulla partecipazione di R.P. e T.I, attraverso ditte a loro riconducibili, a gare di appalto per la realizzazione e la manutenzione di opere commissionate dall’amministrazione provinciale di Caserta, con la piena consapevolezza di risultarne assegnatari nel rispetto di precedenti accordi spartitori decisi fra i vertici del sodalizio mafioso di riferimento, che vede le famiglie Schiavone e Russo in testa, con altre fazioni dell’organizzazione Casalese, rette da Iovine, Zagaria e Bidognetti. Una volta aggiudicatisi i lavori, hanno stabilmente versato somme di denaro contante corrispondente al 10% dell’importo di assegnazione dell’appalto alla consorteria, che gli garantiva altresì la regolare e tranquilla esecuzione delle attività lavorative.
Da qualche anno, la criminalità organizzata è attiva nell’economia imprenditoriale, ripulendo cosi molto spesso i guadagni derivanti dalle attività illecite. Per questo, la Procura di Santa Maria Capua Vetere e la camera di commercio di Caserta, con l’ausilio della guardia di finanza, hanno approvato nei mesi scorsi alcuni provvedimenti in contrasto alle attività criminali nell’imprenditoria campana.
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