Un incendio di rifiuti, appiccato lungo gli argini della strada provinciale 46, nel Casertano, fortunatamente domato prima che potesse propagarsi e causare ulteriori danni all’ambiente circostante. È quanto accaduto oggi ai margini del territorio del Comune di Casaluce, a poca distanza dalla Reggia di Carditello e dalla zona dei Regi Lagni. A dare l’allarme sono state le guardie giurate volontarie del nucleo provinciale del Wwf di Caserta, che hanno notato l’incendio nel corso di un ordinario servizio di vigilanza ambientale sul territorio del limitrofo Comune di San Tammaro. Dopo aver localizzato con precisione la zona interessata dal rogo, i volontari hanno prontamente segnalato il tutto alla cabina di coordinamento regionale contro la Terra dei fuochi, attendendo l’intervento dei pompieri: questi ultimi, accorsi con celerità sul posto, hanno provveduto a domare il fuoco e neutralizzare il rischio di propagazione delle fiamme verso altri cumuli di rifiuti adiacenti, presenza non rara in una zona drammaticamente interessata da una copiosa attività illegale di sversamento. Come spesso accade in questi casi, purtroppo, le guardie giurate non sono riuscite, nonostante l’estrema rapidità d’intervento, ad arrivare in zona in tempo utile per identificare e bloccare gli autori dell’atto doloso, quasi sempre abili a dileguarsi dal luogo del reato, per cui la nuova legge in materia prevede l’arresto.
Un problema, quello degli sversamenti illeciti, che non sembra conoscere tregua nemmeno a seguito dell’emergenza epidemiologica: lo scorso 20 maggio, a Giugliano in Campania, i carabinieri avevano denunciato tre agricoltori di Varcaturo per abbandono incontrollato e combustione illecita di rifiuti. I militari, attirati da un acre odore di bruciato e da diverse colonne di fumo nero che si levavano a grande altezza, hanno scoperto diversi cumuli di immondizia dati alle fiamme all’interno di alcuni frutteti della zona costiera. Nell’area del rogo, poi posta sotto sequestro, i carabinieri avevano ritrovato rifiuti di ogni genere e, in particolare, materiale agricolo abbandonato e dato alle fiamme. Tra questi c’erano grossi tubi di plastica utilizzati per irrigare i campi e diverse serre in disuso.
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