Con l’inizio della fase 2 sono ricominciati anche gli sversamenti illeciti di rifiuti, che continuano ad alimentare i roghi tossici nella martoriata Terra dei fuochi che non sembra conoscere pace nemmeno dopo l’emergenza epidemiologica. Stamattina sono stati due gli interventi che hanno visto impegnate le forze dell’ordine nel contrasto ai delitti ambientali nei comuni del Napoletano. A Giugliano in Campania, i carabinieri hanno denunciato tre agricoltori di Varcaturo per abbandono incontrollato e combustione illecita di rifiuti. I militari, attirati da un acre odore di bruciato e da diverse colonne di fumo nero, hanno scoperto diversi cumuli di immondizia dati alle fiamme all’interno di alcuni frutteti della zona costiera.
Immediatamente sono stati allertati i vigili del fuoco che si sono recati sul posto per spegnere i roghi tossici. Nell’area, posta sotto sequestro, i carabinieri hanno ritrovato rifiuti di ogni genere e, in particolare, materiale agricolo abbandonato e dato alle fiamme. Tra questi c’erano grossi tubi di plastica utilizzati per irrigare i campi e diverse serre in disuso. Si tratta di materiale speciale che, per un rapido smaltimento, veniva incendiato invece che essere affidato a ditte specializzate. Sul luogo della combustione illecita sono in corso gli accertamenti sull’impatto ambientale, al fine di verificare se nei terreni circostanti e nelle falde acquifere ci siano state delle contaminazioni di agenti inquinanti.
A Scisciano invece, vicino Nola, altro luogo considerato “caldo” sul fronte dell’emergenza ambientale, due imprenditori sono stati denunciati per smaltimento illecito di rifiuti. I carabinieri, nell’ambito delle operazioni di contrasto ai reati contro l’ambiente nel Nolano, hanno individuato una vera e propria discarica abusiva all’interno di un capannone industriale. I proprietari dello stabile, due grossi imprenditori titolari di un’azienda di lavorazione del legno, avevano adibito la struttura a sito di stoccaggio per i rifiuti speciali e per gli scarti della produzione industriale. All’interno dello stabile i militari hanno infatti ritrovato diverse sostanze pericolose e altamente inquinanti, tra cui scarti ferrosi, pneumatici, materiali in disuso, rifiuti organici, scarti sanitari e diverse lamiere di eternit, estremamente pericolo per la salute dell’uomo. Una vera e propria bomba ecologica nella Terra dei fuochi, dunque, che sarebbe potuta esplodere da un momento all’altro. L’intera area estesa su circa cinquemila metri quadrati è stata posta sotto sequestro mentre i due imprenditori sono stati denunciati per gestione e smaltimento illecito di rifiuti e per inquinamento ambientale. Ai due titolari dell’azienda è stata inoltre comminata una sanzione amministrativa pari a cinquemila euro.
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