Nuove trasgressioni anche oggi da parte di negozi di alimentari che continuano a produrre e vendere prodotti di pasticceria e da forno, non rispettando i divieti e le prescrizioni governative riguardanti il contenimento del contagio da Covid-19. Come già accaduto in altre occasioni simili, infatti, stavolta sono stati i carabinieri della compagnia di Marano di Napoli a scoprire due laboratori nei quali si stavano producendo i tipici dolci delle festività pasquali: colombe, pastiere, casatielli e altre leccornie, tutti chiaramente “fuorilegge”.
Il primo laboratorio scoperto dai carabinieri di Marano si trovava a Mugnano di Napoli, dove i militari hanno sanzionato il proprietario di un panificio, dopo averlo scoperto a produrre e a vendere i tipici prodotti della tradizione culinaria napoletana nelle festività di Pasqua, nonostante il divieto imposto dalle norme nazionali e regionali all’interno del quadro anti-contagio. Il proprietario del panificio è stato trovato in piena inosservanza dei divieti riguardanti la produzione e la vendita di prodotti dolciari e da forno, sia a domicilio che tramite le piattaforme online, emanati dal governatore della Campania Vincenzo De Luca con l’ordinanza numero 25 dello scorso 28 marzo.
Stessa sorte è capitata, poi, a un negozio di pasticceria di Villaricca, dove, nonostante i reiterati divieti e l’imposizione della chiusura, era invece attiva più che mai la produzione di dolci destinati a essere venduti in occasione della Pasqua. Dalla saracinesca abbassata, per non destare sospetti e passare inosservati, proveniva un forte profumo di prodotti dolciari e di panetteria, che ha insospettito i militari dell’Arma dei carabinieri. Quando sono intervenuti per i doverosi controlli, hanno scoperto, all’interno del laboratorio, due persone intente a impastare e infornare casatielli e pastiere in barba ai divieti. Addirittura, alla richiesta di spiegazioni da parte dei carabinieri, i due hanno asserito che tutto ciò che stavano preparando era destinato solamente al consumo in famiglia. E anche quest’attività, così come il suo proprietario, è stata sanzionata secondo quanto previsto dalle norme regionali.
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