Fecero esplodere una spaventosa “maxi bomba” per festeggiare il Capodanno e, in seguito alla violenta deflagrazione, uno di loro rimase ferito mortalmente. A seguito degli sviluppi di quella drammatica vicenda, i carabinieri della compagnia di Caserta hanno arrestato questo pomeriggio L. D. G., ventunenne del luogo, fratello del 24enne defunto, con l’accusa di detenzione illegale di materiale esplosivo. Il giovane, sottoposto agli arresti domiciliari, è inoltre indiziato per omicidio colposo, danneggiamento, lesioni personali, delitti dolosi di danno e crollo di costruzioni e altri disastri dolosi.
Le indagini condotte in questi mesi hanno permesso di ricostruire nei dettagli l’intera dinamica dell’accaduto. Nella notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio, nei pressi del parco Primavera situato in via Abbagnano a Caserta, i tre fratelli fratelli avevano accumulato un ingente quantitativo di fuochi pirotecnici, dal peso stimato tra i cinque e i dieci chilogrammi, al centro del piazzale antistante la loro abitazione. I botti di fabbricazione artigianale erano stati acquistati prima delle festività natalizie in un negozio della provincia di Napoli. Subito dopo lo scoccare della mezzanotte, i tre giovani, in preda all’euforia del momento, avevano fatto esplodere le batterie di fuochi pirotecnici. Tuttavia le scintille dei botti avevano dato fuoco a uno scatolone, anch’esso pieno di fuochi d’artificio, posto a pochi metri di distanza dai tre. L’intero materiale depositato esplose improvvisamente provocando una potente deflagrazione che generò una spaventosa onda d’urto di oltre trenta metri, scaraventando in aria i tre fratelli e distruggendo sette veicoli lì presenti, oltre a danneggiare le vetrate del palazzo e il manto stradale.

Tutti e tre i fratelli rimasero feriti durante l’esplosione ma ad avere la peggio fu il più grande dei tre, che fu ricoverato d’urgenza presso l’ospedale Sant’Anna di Caserta a causa delle numerose ustioni e delle gravi lesioni interne riportate a causa della deflagrazione. Le condizioni del giovane apparvero subito disperate e fu necessario il trasferimento presso l’ospedale Cardarelli di Napoli. La corsa contro il tempo dei medici del nosocomio partenopeo fu tuttavia vana e, l’8 gennaio, il giovane perse la vita a causa di un arresto cardiaco. In seguito ai fatti accaduti sul registro degli indagati finì D. G. L., fratello ventunenne della vittima.
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