È stato ufficialmente attivato ieri, per la prima volta, il raggruppamento provinciale della protezione civile del Casertano, a seguito del riconoscimento e dell’iscrizione nell’elenco territoriale della Regione. Il raggruppamento è composto da 4 associazioni e 3 gruppi comunali, tra cui il nucleo di protezione civile di Cesa e l’associazione Gen di Caserta, che conta alcuni iscritti locali. L’inaugurazione effettiva del neonato gruppo è avvenuta presso il centro logistico di San Marco Evangelista. Alla prima riunione, in rappresentanza del gruppo locale di Cesa, ha partecipato la vicecoordinatrice Daniela D’Agostino ed alcuni volontari. È stata proprio la giunta del Comune dell’Agro aversano, su proposta dell’assessore Alfonso Marrandino, a dare impulso a quest’iniziativa, contribuendo attivamente alla nascita di questa realtà. “Il nucleo locale, coordinato da Nicola Mangiacapre – ha sottolineato lo stesso Marrandino – svolge funzioni e compiti importanti. Al fine di migliorare le potenzialità del gruppo abbiamo deciso di aderire al costituendo raggruppamento provinciale”. Il progetto punta all’unione di tutte le associazioni ed i nuclei casertani della protezione civile, in modo da poter coordinare meglio le risorse in dotazione a ogni gruppo locale e aumentare nettamente l’incisività d’azione in fasi di emergenza.
È di qualche giorno fa la notizia che anche Orta di Atella si sia dotando ufficialmente di un proprio gruppo comunale di volontari di protezione civile. La commissione straordinaria a capo della città atellana, infatti, ha approvato con la delibera numero 29 dello scorso 3 giugno la proposta avanzata dall’ingegnere Raffaele Villano sull’istituzione di un corpo che, fino ad oggi, non era mai stato presente tra i servizi nella disponibilità del Comune. Un’assenza, quella della protezione civile a Orta di Atella, che era risultata particolarmente evidente durante le fasi più concitate dell’emergenza epidemiologica da Coronavirus. In quelle settimane, un gruppo di volontari ben strutturato avrebbe senza dubbio rappresentato una preziosa forza lavoro in più nella gestione e nella consegna degli aiuti alla popolazione. Passata la fase più acuta della crisi sanitaria, si è quindi provveduto con celerità a colmare tale lacuna in un centro che conta, oramai, circa 30mila abitanti.
Segui già la pagina Facebook Il Crivello.it?