Questa mattina, la polizia di Stato di Caserta ha eseguito, su disposizione della Procura per i minorenni di Napoli, la misura cautelare del collocamento in comunità, emessa dal Tribunale-sezione Gip, a carico di due giovani quindicenni responsabili di rapine e vari episodi di “bullismo”, in danno di coetanei, commessi nel centro di Caserta tra i mesi di settembre e ottobre 2020. Il provvedimento restrittivo è stato emesso al termine di un’indagine, avviata nel settembre di quest’anno e condotta dalla squadra mobile di Caserta-sezione specializzata sulla criminalità minorile, con il coordinamento della Procura della Repubblica del Tribunale per i minorenni di Napoli, prendendo le mosse dalla rapina commessa a Caserta, il 12 settembre scorso, in danno di due fratelli, anche loro minori.

Nella circostanza, gli indagati, alla presenza di un gruppo di ragazzini coetanei, hanno colpito le vittime con schiaffi e pugni; quindi, minacciandoli con un coltello, si sono appropriati del denaro in loro possesso. Ulteriore e analogo episodio si è verificato a Caserta, il 4 ottobre scorso, sempre ai danni dei medesimi fratelli. Gli indagati hanno usato violenza nel tentativo di sottrargli la bicicletta, rinunciando solo a seguito della resistenza opposta dalle parti offese. La banda di giovanissimi si è resa protagonista di un ennesimo grave episodio che è stato commesso ai danni di alcune persone anziane, schernite e fatte oggetto del lancio di arance. Il fatto si è verificato all’interno del parco urbano “Villetta Giaquinto” a Caserta.
L’attività investigativa ha consentito di attribuire alla responsabilità dei due indagati e di altri minori, tutti componenti una vera e propria “banda” gravitante nel centro storico di Caserta in orari serali e notturni, un’ulteriore serie di episodi di “bullismo” in danno di coetanei, con aggressioni fisiche e pestaggi per futili motivi; per questi episodi, i minori sono deferiti in stato di libertà. La squadra mobile di Caserta ha chiesto e ottenuto dalla Procura dei minori di Napoli un decreto di perquisizione locale e personale nei confronti degli indagati, la cui esecuzione ha portato al rinvenimento, presso una delle abitazioni, di due pistole “giocattolo”, una delle quali perfetta replica di quelle in dotazione alle forze dell’ordine, di tre coltelli, nonché di un passamontagna.
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