In uno stato d’emergenza come quello che sta vivendo il nostro Paese nelle ultime settimane, sono diverse le categorie professionali chiamate a lavorare in prima linea per contribuire a contenere il contagio da Coronavirus. Non solo medici, infermieri e operai dei settori di produzione indispensabili; una categoria che rischia la propria salute lavorando a contatto con la popolazione è quella degli appartenenti alle forze dell’ordine, chiamati a garantire l’osservanza le norme anti-contagio in vigore. Molti agenti, tuttavia, sono chiamati a svolgere il loro dovere privi degli strumenti di protezione adeguati: a denunciarlo è Giuseppe Raimondi, segretario generale per la provincia di Napoli del sindacato di Polizia Coisp, che in un comunicato ha sottolineato come molti agenti di polizia in servizio nel Napoletano, così come accade per medici e infermieri, siano costretti ad assolvere ai loro compiti senza guanti e mascherine sanitarie.
“Per il mondo intero e per la nostra nazione in particolare sono giorni tragici, scanditi da una lotta estrema contro un avversario infinitesimale, ma molto aggressivo e soprattutto letale che sta mettendo a dura prova tutta la popolazione – ha dichiarato il dirigente Coisp –. Quella che stiamo combattendo è una guerra senza esclusione di colpi che vede principali protagonisti a salvaguardia della popolazione, medici, infermieri e personale sanitario in generale, che stanno lavorando con turni massacranti e spesso senza le necessarie precauzioni, con altissimo senso del dovere, pagando un contributo pesante in termini di vite umane; a loro va il ringraziamento, la stima l’affetto e la solidarietà di tutti i cittadini italiani. Non possiamo però dimenticare tutte le donne e gli uomini della polizia di Stato, del comparto sicurezza e difesa in generale, che con altrettanto senso del dovere, abnegazione, spirito di sacrificio sono quotidianamente in prima linea impegnati nel contenimento del rischio contagio; sin dai primi giorni siamo stati impiegati nelle cinturazioni di interi paesi, e oggi che il fenomeno è purtroppo di portata nazionale, impegnati nei controlli in strade, aeroporti, stazioni, porti proprio per dare esecuzione ai vari decreti nazionali e locali che si stanno susseguendo”.
Raimondi ha continuato: “Purtroppo il malcostume non si poteva estinguere in questo periodo in cui assistiamo ad aggressioni da parte di balordi nei confronti di poliziotti e carabinieri colpevoli solo di effettuare i dovuti controlli per evitare che la catastrofe raggiunga proporzioni immani. Controlli spesso effettuati senza i dovuti ed adeguati dispositivi di protezione individuali come mascherine e guanti. Come sindacalista, rappresentante dei lavoratori e soprattutto della loro sicurezza, nella città partenopea sono stato costretto, sia per dovere giuridico ma soprattutto morale, a diffidare le istituzioni affinché provvedano a far lavorare in sicurezza i poliziotti napoletani dotandoli di tutte le protezioni previsti dalle norme di sicurezza individuali, perché quella delle donne e degli uomini in divisa è vero che sia una missione, ma che non diventi suicida per colpe altrui. Massimo rispetto per i sanitari – ha afferma infine il segretario del Coisp – ma non dimentichiamo i poliziotti, che ringrazio a nome mio, del sindacato che rappresento e di tutti i cittadini per la massima disponibilità e professionalità dimostrata. Esorto la cittadinanza a non guardarci come nemici, ma solo come angeli custodi che lavorano per il bene della collettività. Usciremo da questo incubo ma occorre la collaborazione di tutti”.
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