Amalfi torna a essere un punto nevralgico dell’arte contemporanea italiana e internazionale, grazie alla riapertura dello spazio dell’Antico Arsenale della Repubblica di Amalfi, luogo-simbolo dei movimenti artistici d’avanguardia già alla fine degli anni Sessanta, grazie alla storica mostra-evento Arte povera più azioni povere curata da Germano Celant e alla fondamentale presenza dei due collezionisti e galleristi Marcello e Lia Rumma. Per inaugurare la seconda vita dello spazio espositivo amalfitano, da oggi fino al 2 dicembre, è stato messo in piedi un autentico evento: More sweetly play the dance di William Kentridge, un progetto artistico (a cura della Galleria Lia Rumma) che non vuole soltanto celebrare il passato di quei luoghi ma che, nel presente, si propone come punto di riferimento per tutti gli artisti e i talenti contemporanei. L’Antico Arsenale è stato riportato allo splendore di un tempo grazie a un articolato progetto di rifunzionalizzazione promosso dalla Regione Campania, assieme al Comune di Amalfi, con la cura della società regionale per i beni culturali Scabec. E il luogo appare come la cornice ideale per incastrarsi al meglio nel progetto artistico di William Kentridge, artista sudafricano tra i più famosi al mondo, celebre per i suoi lavori nei quali riesce ad abbinare tecniche differenti, dal disegno all’incisione, dal teatro all’animazione.
L’evento si inserisce in un contesto ben più ampio e costituisce il terzo appuntamento del cartellone di Amalfi e oltre, voluto dalla Regione Campania nell’ambito del progetto di digitalizzazione della cultura della Campania per gli Archivi del contemporaneo, attuato sempre da Scabec. La mostra di Kentridge, infatti, è stata preceduta dal convegno Progettare la memoria: strategie del digitale, promosso in collaborazione con l’Università di Salerno, e dall’altra mostra I sei anni di Marcello Rumma al museo Madre di Napoli. La stessa esposizione inaugurata oggi, peraltro, si collega sapientemente alle tre rassegne che proprio Marcello Rumma promosse e organizzò tra il 1966 e il 1968. Rumma infatti, in quegli anni, fu uno tra i promotori della rivoluzione culturale del suo tempo, rendendo Amalfi non più “solo” una cittadina della costiera conosciuta per il suo passato di Repubblica Marinara e per le sue bellezze naturali, ma una vera e propria fucina internazionale dell’arte, non soltanto italiana ma anche europea. Ed è proprio questo l’obiettivo principale dell’Evento Kentridge: ripercorrere idealmente quell’esperienza artistica e culturale che caratterizzò gli anni Sessanta.