A pochi giorni dalla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il comando provinciale dei carabinieri di Napoli ha voluto tracciare un bilancio delle attività di contrasto al fenomeno delle violenze di genere. I numeri, purtroppo, parlano chiaro: dal primo ottobre, fino a oggi, sono stati undici gli arresti, tre denunce a piede libero, due divieti di avvicinamento notificati e sette denunce raccolte. Inoltre, sono state sei le volte in cui i carabinieri, grazie al coordinamento con il 112, sono riusciti a salvare vittime di violenza arrivando, in tempi celeri, sul posto.
In particolare, a Portici, i militari hanno arrestato per maltrattamenti in famiglia un sessantottenne del posto poiché, avendo intenzione di picchiare la moglie, ha tentato di colpirla con un pugno in pieno viso. Solo l’intervento dei carabinieri ha potuto fermare l’aggressore prima che potesse farle del male. A Roccanainola, invece, i carabinieri hanno arrestato per rapina e maltrattamenti un trentacinquenne del posto, già noto alle forze dell’ordine, il quale aveva intercettato la moglie in strada mentre era in auto, intralciandola e bloccandole la marcia. Il sangue freddo della donna ha permesso di allertare i carabinieri, ma non ha impedito che lei fosse colpita in viso con un pugno. Il marito le ha poi sottratto il cellulare per fuggire in auto: la donna ha tentato di fermarlo lanciandosi nell’abitacolo, ma senza riuscirci. I carabinieri, guidati dalle grida della donna, sono riusciti a giungere sul posto in pochi minuti e ad arrestare l’aggressore, tradotto al carcere di Poggioreale. Il cellulare è stato poi restituito alla vittima, la quale ha rifiutato di farsi refertare in pronto soccorso. La stessa donna era vittima di violenza da quasi tre anni, ma solo una parte di queste sarebbero state denunciate e refertate.
A Varcaturo, invece, un uomo è stato sorpreso a passeggiare nelle vicinanze della casa paterna, sebbene fosse ristretto ai domiciliari proprio per aver vessato il padre. Ma non sono finiti i maltrattamenti verso i propri genitori: sempre a Portici, una trentenne pretendeva soldi per comprare la droga, minacciando e picchiando i familiari a ogni loro rifiuto, mentre a Ercolano un quarantacinquenne ha minacciato più volte la madre convivente, una donna di 70 anni, per ottenere denaro. In un’occasione, l’uomo ha impugnato un bastone e rotto il vetro della porta d’ingresso, i cui frammenti hanno ferito l’anziana donna, soccorsa, successivamente, dai carabinieri. Anche Napoli non è esente da tali episodi: nel quartiere Chiaiano, i militari hanno arrestato un quarantanovenne, già noto alle forze dell’ordine, poiché, in stato di alterazione, ha cercato di picchiare la propria madre di 85 anni, in cerca di soldi. Anche in questo caso, purtroppo, la donna era stata soggetta a numerose violenze nel tempo, mai denunciate.
Solo nell’ultimo mese, i carabinieri del comando provinciale di Napoli hanno eseguito, in coordinamento con le procure di Napoli, Torre Annunziata, Napoli Nord e Nola, ben sette misure cautelari nei confronti di altrettanti aggressori, frutto di denunce presentate dalle vittime. Tra questi, anche due divieti di avvicinamento alla persona offesa. Sebbene esistano situazioni in cui le continue violenze non vengono ancora denunciate dalle vittime, cresce, però, la fiducia nell’Arma da parte delle donne maltrattate: sono infatti sette le donne che, vivendo in situazioni di degrado familiare, hanno chiesto aiuto.
Dal loro canto, invece, i carabinieri hanno mostrato enorme attenzione a tale tematica, collaborando con le rispettive procure e con i centri anti-violenza presenti sul territorio, per attivare un percorso di tutela e assistenza: a tal proposito, a Napoli, è attivo il servizio “mobile angel”, un braccialetto intelligente che consente di allertare in tempo reale i militari dell’Arma. “Il comando provinciale carabinieri di Napoli è da sempre in prima linea per la tutela delle fasce deboli – sottolinea il comandante Giuseppe La Gala -. È per questo che il mio instancabile invito è quello di rivolgersi a noi, di affidarsi ai carabinieri delle numerose stazioni e tenenze distribuite su tutto il territorio della provincia di Napoli. Le vittime si sentono spesso sole, isolate, schiacciate dal peso di una sofferenza mai espressa. Il nostro obiettivo è invertire questa tendenza, accompagnando, in coordinamento con l’Autorità giudiziaria e la collaborazione dei centri anti-violenza, le vittime in un percorso guidato di tutela”.