È stata una notte di festa grande, ma anche di caos, tra le strade di Napoli e di buona parte della Campania, al termine della finale di Coppa Italia giocata ieri sera a Roma, dopo che il primo trofeo italiano assegnato nel calcio post-Coronavirus è stato vinto dai partenopei guidati da Rino Gattuso, scatenando così la gioia incontenibile dei tifosi azzurri, riunitisi in piazza dopo il fischio finale incuranti delle norme anti-contagio ancora in vigore. L’entusiasmo registrato è stato quello delle grandi occasioni, col traffico congestionato da caroselli di automobili e motorini, i clacson che hanno suonato all’impazzata per ore, decine di migliaia di persone che si sono riversate in strada cantando e festeggiando un successo desiderato contro la rivale di sempre, la Juventus guidata dall’ex Maurizio Sarri. E sono stati numerosi i luoghi pubblici presi d’assalto nel capoluogo campano: via Partenope, i Decumani, via Caracciolo e piazza Municipio hanno registrato assembramenti incontrollati mentre, in piazza Trieste e Trento, i supporter napoletani hanno preso possesso della Fontana del carciofo lasciandosi andare a un autentico bagno collettivo. Le immagini hanno fatto il giro del mondo, grazie al web e alle televisioni, suscitando polemiche anche piuttosto esplicite. Non è piaciuto ciò che ha visto, per esempio, a Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, tanto da fargli stigmatizzare duramente l’accaduto in un suo intervento su Rai 3. “Sciagurati! In questo momento non ce lo possiamo permettere”, ha attaccato il dirigente dell’Oms, sottolineando poi come, per fortuna, il tutto abbia avuto luogo a Napoli, dove le misure messe in atto in questi mesi dalle istituzioni sono state rigide e, di conseguenza, l’incidenza del Covid-19 è risultata essere più bassa che altrove.
Guerra ha, quindi, ricordato a tutti quanto abbia pesato in Lombardia, all’inizio dell’emergenza, l’elevato numero di contagi registrato a seguito della partita di Champions League giocata, presso lo stadio di San Siro a Milano, tra l’Atalanta e il Valencia. Inoltre, il rappresentante dell’Oms, nell’esprimere la propria preoccupazione, ha sottolineato come questi comportamenti errati giungano proprio nel momento in cui il Comitato tecnico scientifico ha cercato di accogliere le proposte della Federazione Italiana Giuoco Calcio, contravvenendo a quanto suggerito dalla scienza medica al fine di non limitare al massimo l’indotto economico del calcio in Italia. In mattinata, nella polemica è intervenuto anche il leader della Lega, Matteo Salvini, che nel corso di un’altra trasmissione televisiva non ha perso l’occasione per attaccare il governatore campano Vincenzo De Luca. “Dov’era?”, ha sbottato il numero uno leghista, ormai già da giorni in pieno clima da campagna elettorale. De Luca, da parte sua, in nottata s’era congratulato con i vincitori della Coppa Italia tramite la sua pagina Facebook: “Complimenti al Napoli, grandissimo successo – aveva scritto – per la città, per i tifosi, per la nostra regione, per il Sud. Complimenti a tutti gli azzurri e un abbraccio particolare, con grande affetto, a Rino Gattuso”. E anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, aveva fatto sentire la sua voce: “Le emozioni forti sono targate Napoli. Sempre e solo forza Napoli! Siamo forti anche ai tempi del virus. Battere la Juve di Sarri è una grandissima soddisfazione”. Il primo cittadino partenopeo, poi, dai microfoni di Rai Radio 1 ha anche voluto replicare all’Oms: “In città, sono sette giorni – ha detto – che c’è il contagio zero. E in piazza c’erano solo napoletani. Bisogna uscire fuori da quest’ipocrisia: o non si fanno giocare le partite, ma se vince il Napoli chi può pensare che i napoletani non scendano in strada a festeggiare? Non bisogna esser ipocriti”.
Il giorno dopo, però, la città si trova anche a fare i conti con le conseguenze del maxi-festeggiamento notturno e va registrato anche qualche danneggiamento all’arredo urbano. Per esempio, dalla celebre Fontana del carciofo di piazza Trieste e Trento, peraltro restaurata e riattivata di recente, è stata divelta una parte della recinzione. Intanto, il Napoli in nottata è tornato a casa facendo le ore piccole a causa dell’enorme entusiasmo dei tifosi. Partita da Roma in treno poco dopo l’una di notte, la squadra è stata fermata alla stazione dell’alta velocità di Afragola, dove erano in attesa amici, familiari e autisti privati, poiché a Napoli Centrale era impossibile arrivare, con piazza Garibaldi bloccata da migliaia di supporter in attesa dei loro beniamini. A un certo punto, però, col solo Hysaj sceso dal treno ad Afragola, nel gruppo s’è fatta largo l’idea di concedersi al bagno di folla al terminal ferroviario cittadino e, così, il convoglio è stato fatto ripartire verso il capoluogo. Giunti lì intorno alle 2.40, però, gli addetti alla sicurezza hanno ritenuto la situazione non gestibile e hanno ordinato un nuovo dietrofront del treno, che così è stato riportato ad Afragola, dove poi effettivamente gli azzurri hanno anche potuto salutare i tanti tifosi che, nel frattempo, s’erano spostati dal centro alla periferia per non perdersi il faccia a faccia con Gattuso e i giocatori. E proprio l’allenatore calabrese, dalla scalinata esterna della stazione, ha mandato in visibilio i tifosi trasformandosi in direttore d’orchestra e guidandoli nel coro Un giorno all’improvviso, quando però ormai era notte fonda.
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