È stato pubblicato dall’unità di crisi della protezione civile regionale il bollettino quotidiano sui casi di Covid-19 in Campania. Su 116.411 test processati dai distretti sanitari nelle ultime ventiquattr’ore, 16.512 pazienti sono risultati positivi al tampone, facendo registrare un tasso di contagio pari al 14,18%, in leggero calo rispetto a ieri. Nelle ultime quarantott’ore le Asl regionali hanno inoltre registrato sette decessi legati alle conseguenze del virus del Sars-Cov-2. La situazione negli ospedali campani non è affatto positiva per via dell’elevata pressione sanitaria causata dalla variante Omicron del virus, e dopo l’allarme lanciato dai medici di base nei giorni scorsi, a sottolineare la criticità del momento che stiamo attraversando a causa della quarta ondata della pandemia è stato anche lo stesso Ordine dei medici di Napoli espressosi attraverso le parole del presidente Roberto Zuccarelli. Il problema principale, infatti, riguarderebbe l’alto numero di ricoveri in ospedale che aumentano a vista d’occhio e che nel giro di una settimana, qualora non dovessero essere presi provvedimenti tempestivi da parte della Regione Campania e dal Governo, potrebbero provocare grossi disagi al sistema sanitario regionale.
I dati attuali sui ricoveri ospedalieri mostrano come la Campania sia ormai entrata ufficialmente in zona gialla. I numeri, infatti, parlano chiaro e non lasciano scampo a interpretazioni che siano diverse dalla realtà: su 656 posti disponibili nei reparti di terapia intensiva, 73 risultano attualmente occupati da pazienti che versano in gravi condizioni di salute, con una tasso di occupazione pari all’11,12%, oltre un punto percentuale superiore al limite del 10% fissato dal ministero della Salute. Peggiore è la situazione per quel che riguarda i posti letto occupati nei reparti ospedalieri di degenza ordinaria: su 3.160 posti disponibili, ben 868 sono occupati da pazienti che hanno contratto il Covid-19, con un tasso di occupazione pari al 27,46%, percentuale di gran lunga superiore al limite del 15% imposto dalle istituzioni sanitarie. La situazione diventa di giorno in giorno sempre più critica per il sistema sanitario regionale che presto non sarà più in grado di gestire questa grande mole di pazienti positivi, pertanto urgono misure urgenti in grado contenere la circolazione del virus tra la popolazione.