Nel corso dell’iniziativa online La sanità futura tra innovazione e ricerca, organizzata quest’oggi da Rcs Academy è intervenuto il ministro della Salute Roberto Speranza, per fare il punto sulla situazione epidemiologica in Italia. Particolare attenzione, durante il dibattito, è stata posta sul programma che il Governo adotterà per la distribuzione del vaccino. Il ministro Speranza ha infatti confermato che entro la data del 2 dicembre saranno resi noti il programma, le iniziative e le risorse che il ministero della Salute adotterà per affrontare l’emergenza epidemiologica unitamente alla campagnadi vaccinazione da attuare in tempi brevi ed efficaci.
Nei primi tempi, tuttavia, stando alle dichiarazioni del ministro, il vaccino non sarà disponibile per tutti a causa del numero limitato delle dosi iniziali, che verranno impiegate in una prima campagna vaccinale rivolta a determinate categorie professionali, impegnate in prima linea per combattere l’epidemia, come medici, infermieri, operatori sanitari e forze dell’ordine, e nei soggetti ad alto rischio, come gli anziani e le persone affette da più patologie. Le prime dosi del vaccino (3,4 milioni) progettato dalla Pfizer e acquistate dal Governo verranno utilizzate per vaccinare 1,7 milioni di persone (due dosi per paziente) entro i primi mesi del 2021.
L’acquisto delle dosi sarà completamente a carico dello Stato e la loro distribuzione sarà centralizzata, diversamente da quanto accade per le altre campagne vaccinali di competenza regionale. L’obiettivo, infatti, è quello di limitare o quantomeno contenere la terza ondata del virus su tutto il territorio nazionale che molto probabilmente, stando agli studi epidemiologici, si verificherà tra i mesi di gennaio e febbraio. Nel frattempo, l’agenzia italiana del farmaco e quella europea, rispettivamente l’Aifa e l’Ema, fa sapere il ministro, sono già al lavoro per assicurare la massima sicurezza dei vaccini.
Durante l’incontro, il ministro Speranza ha poi affrontato il tema dell’efficacia delle misure di contenimento adottate dal Governo per affrontare il picco virale di novembre. Sebbene la situazione sia comunque di massima allerta e la pressione sul sistema sanitario nazionale sia ancora forte, alcuni segnali incoraggianti arriverebbero dal calo dell’indice di contagio Rt che è passato dalla media nazionale dell’1,7, all’1,4 e poi all’1,18 degli ultimi giorni.
Secondo Speranza non bisogna assolutamente abbassare la guardia, tenendo alta l’attenzione. I dati degli ultimi giorni sono tuttavia incoraggianti e nel giro dei prossimi giorni la situazione sarà sicuramente migliore. Al termine dell’incontro il ministro della Salute ha infine discusso della spinosa questione del Mes, che non deve essere affrontata come un tabù da parte degli alleati di Governo e che potrebbe rivelarsi uno strumento utile per finanziare la spesa per la sanità pubblica.
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