Celle sempre più affollate che favoriscono “la promiscuità e la precarietà delle condizioni igieniche “. La nuova ondata di contagi non risparmia il carcere di Poggioreale, ove risultano positivi al covid circa cinquanta detenuti e una ventina di poliziotti. Numeri che stanno preoccupando in particolare i detenuti della casa circondariale che, da oggi, hanno iniziato una mobilitazione come segno di protesta nei confronti della gestione dell’emergenza che stanno vivendo.
La rimostranza, è scoppiata nel padiglione Firenze che ospita circa 300 reclusi che lamentano scarse misure di contenimento rispetto all’aumento dei casi di Coronavirus. I detenuti hanno iniziato con lo sciopero del carrello. Hanno scelto oggi di non prendere più il cibo distribuito in carcere e, da lunedì, inizieranno con lo sciopero della spesa, non acquistando più alcun prodotto al di fuori delle sigarette.
Ad annunciarlo è Samuele Ciambriello, garante regionale dei detenuti della Campania, che si è recato proprio oggi nel carcere di Poggioreale dove ha ricevuto la comunicazione della protesta in atto. «Abbiamo notato come all’interno delle sale comuni, come la sala colloqui familiari-detenuti e nella sala di attesa, nella stragrande maggioranza dei casi né detenuti, né i familiari utilizzano i dispositivi di protezione individuale, come mascherine e gel igienizzanti, durante il momento colloquiale e non viene garantito alcun distanziamento fisico necessario».
Numeri alla mano in Campania ci sono circa 200 detenuti contagiati, due ricoverati in ospedale, e oltre cento agenti positivi al Covid 19. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il Sappe. “L’amministrazione penitenziaria ha avviato alla vaccinazione 97.107 detenuti, 26.434 poliziotti e 2.889 impiegati. Ma i numeri dei contagi crescono spaventosamente” osserva il sindacato della Penitenziaria che, insieme all’Osapp, chiede al governo di limitare l’accesso agli istituti di pena solo a chi è vaccinato o ha il green pass rafforzato.