Prosegue la discesa della curva del virus in Italia, che ormai va avanti da settimane. La Cabina di regia dell’Istituto Superiore di Sanità e del ministero alla Salute ha tenuto una delle sue ultime riunioni, visto che a fine maggio il monitoraggio delle Regioni si interromperà. Nel corso dell’ultima settimana, in diminuzione la percentuale di casi di Covid-19 nella popolazione in età scolare (22% contro 25% della scorsa settimana) rispetto al resto della popolazione.
Resta stabile il tasso di ospedalizzazione in tutte le fasce d’età ad eccezione della fascia con età minore di 5 anni in cui risulta in aumento, benché i dati riferiti all’ultima settimana siano da considerare in via di consolidamento. Diversamente, aumentano le reinfezioni da Covid-19: la variante Omicron e in particolare la sottovariante Xe hanno fatto crescere i contagi a livello generale. Secondo il monitoraggio dell’ultima settimana da parte dell’Istituto Superiore di sanità, la percentuale di reinfezioni sul totale dei casi segnalati risulta pari a 4,1%, in aumento rispetto alla settimana precedente in cui la percentuale era pari a 3,5%. Più contagi si segnalano soprattutto nei soggetti non vaccinati o vaccinati con almeno una dose da oltre 120 giorni.
Più reinfezioni anche negli operatori sanitari e nelle fasce di età più giovani (dai 12 ai 49 anni) rispetto alle persone con prima diagnosi in età compresa fra i 50-59 anni. Verosimilmente il maggior rischio di reinfezione nelle fasce di età più giovani, spiega l’Iss, è attribuibile a comportamenti ed esposizioni a maggior rischio, rispetto alle fasce d’età con più di 60 anni. L’Italia, nel frattempo, si appresta ad eliminare gradualmente tutte le restrizioni. Una decisione che fa preoccupare alcuni esperti.