L’obbligo vaccinale per gli insegnanti resta fino al 15 giugno, ma con la fine dello stato di emergenza, dal 1° aprile, in caso di inosservanza dell’obbligo vaccinale, il personale docente ed educativo potrà ritornare in servizio ma sarà utilizzato solo ed unicamente in attività di supporto all’istituzione scolastica. Il preside, infatti, non potrà impedire loro l’ingresso a scuola ma dovrà destinarli ad altre mansioni. È quanto prevede il decreto legge sulle disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto al Covid che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e che contiene anche ulteriori disposizioni riguardanti la scuola.
Immutato resta il meccanismo dei controlli utilizzato dal dirigente scolastico (e a ai suoi delegati) che continueranno a servirsi il sistema Sidi: ai lavoratori non in regola verrà chiesto di produrre entro cinque giorni dalla ricezione dell’invito, la documentazione che attesti la vaccinazione effettuata, la certificazione per l’eventuale esenzione o almeno la ricevuta della prenotazione per la somministrazione del vaccino entro 20 giorni; una volta vaccinato, il diretto interessato avrà 3 giorni di tempo per trasmettere il referto all’istituzione scolastica. L’adempimento dell’obbligo vaccinale viene considerato condizione necessaria per svolgere l attività didattica a contatto diretto con gli alunni. Da qui il suggerimento ai dirigenti scolastici di destinare i docenti inadempimenti ad altre mansioni.
Dalla relazione tecnica del provvedimento, inoltre, emerge anche una stima della platea di docenti inadempienti. Alla data del 23 marzo sono 3.812 i non vaccinati, di questi, 2.677 sono di ruolo e 1.135 non di ruolo. Partendo da questi dati, nel Decreto si legge chiaramente anche di uno stanziamento di 29 milioni di euro per i compensi da retribuire ai supplenti per le sostituzioni. Infatti, sul posto lasciato libero da un docente inadempiente il preside è tenuto a nominare un supplente fino al termine delle lezioni, cioè fino al 30 giugno 2022
Alcuni sindacati, come l’Anief, da tempo continuano a portare avanti la loro battaglia rilanciando e accusando che è “incostituzionale l’obbligo vaccinale nella scuola ,che continua a tenere sospesi dal servizio senza stipendio circa 10mila lavoratori tra docenti e personale Ata“.