Durante i momenti più difficili della pandemia e del conseguente lockdown, i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari sono stati gli eroi coraggiosi stimati e valorizzati da tutti i cittadini. Gli stessi che continuano, ancora adesso, a combattere, ma avvolti da meno clamore: per questo motivo il gruppo Crai vuole promuovere il loro quotidiano operato con una raccolta fondi solidale. Verrà infatti donato un centesimo alle strutture ospedaliere italiane per ogni prodotto del marchio della stessa catena di supermercati venduto e tra le strutture si annovera l’azienda ospedaliera di rilievo Nazionale Santobono Pausilipon di Napoli.
Un’azione di solidarietà che si propaga attraverso tutti i clienti e li coinvolge, la cui partecipazione è molto semplice: tutto ciò che bisogna fare è comprare nei negozi Crai del territorio che aderiscono all’iniziativa e acquistare i prodotti a marchio. La spesa solidale è attiva fino al 19 agosto e un piccolo gesto può aiutare a contribuire nel supporto degli ospedali italiani, veri e propri campi di guerra durante l’emergenza sanitaria. È possibile consultare l’elenco degli ospedali beneficiari, oltre quella partenopea, sul sito Crai.
Di gesti solidali, soprattutto durante la quarantena, se ne sono visti molti: famoso è il paniere al centro storico di Napoli riempito con i prodotti offerti a chi ne ha più bisogno, così come il carrello sospeso, posto fuori diversi supermercati, da riempire con qualsiasi genere alimentare di prima necessità e dedicato a chi non ha i soldi per permettersi nemmeno una spesa. Un progetto spontaneo che ha trovato maggior sostegno con l’intervento dei protagonisti del terzo settore, attraverso appelli alla cittadinanza rilanciati sui social media, in primis Facebook, e con le richieste d’adesione fatte a diverse catene di supermercati, panifici e piccoli negozi di alimentari. Ma, come affermato dai promotori, non è stata necessaria né troppa insistenza né troppa pubblicità, avendo l’iniziativa trovato un fertile terreno di diffusione nella solidarietà delle persone che “qui sono di casa”. Così, in pochissimo tempo, i carrelli vuoti hanno iniziato a fare la loro comparsa e a riempirsi dei più svariati prodotti, prima solo fuori qualche piccolo centro, poi all’esterno di più di duecento esercizi commerciali.
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