Quello che ormai prende corpo è un Palazzo svuotato. Il travaso in atto dà il senso non solo di un’amministrazione in tilt, ma anche dello scarso contenuto politico di chi è chiamato a governare. Assessori e consiglieri che abbandonano la nave per spostarsi verso altri schieramenti pur di rientrare nello stesso Palazzo. Questo è ciò che sta avvenendo in quella che era, si può dire, la squadra di De Magistris. Che negli ultimi due giorni è stato avvistato tra le province di Vibo Valentia e di Cosenza a fare campagna politica in quella regione Calabria della quale, dalla prossima settimana, sarà formalmente candidato alla Presidenza. Ma Luigi non si dimette, neanche per sogno, anche se andassero via tutti gli assessori. Lo conferma una fonte interna alla giunta, mentre faldoni con documenti e carte del Comune continuano a fare la spola tra la segreteria di Palazzo San Giacomo e la Calabria.

Su 25 consiglieri di cui era formata la maggioranza nel 2016, e non un secolo fa, sono rimasti soltanto in 5 a sostenere la corsa di Alessandra Clemente, la candidata lanciata proprio da De Magistris per ricoprire il ruolo di sindaco. Negli ultimi 20 giorni ci sono state 3 defezioni: la Clemente appunto, Raffaele Del Giudice (assessore all’Ambiente) sempre più nell’orbita del candidato Gaetano Manfredi, e Marco Gaudini. Getta acqua sul fuoco il Vice Sindaco Carmine Piscopo il quale spiega che “il sindaco è pienamente in carica, abbiamo continue riunioni, segue la sua città così come segue la sua campagna elettorale“. Ma intanto altri due assessori sono in procinto di lasciare: infatti sia Ciro Borriello (Sport) che Francesco Menna (Pari opportunità)dovrebbero essere in lista con M5s, alleati di Manfredi. La giunta si ridurrebbe a 7 e quindi dopo quella di Enrico Panini (in sostituzione di Gaudini) ci sarebbe bisogno di ulteriori deleghe da ridistribuire affinché venga garantita la regolarità delle riunioni.

Proprio Borriello non ci sta e risponde alle critiche piovutegli addosso dopo la decisione di non appoggiare Alessandra Clemente: “Se non c’è la lista Dema, non posso appoggiare Clemente”. Intanto, prima di andare via, questi vorrebbe portare in giunta la delibera sull’accordo tra Comune e Curia per le luci dei cimiteri. L’assessore allo Sport, un tempo bersaglio preferito del governatore De Luca, ironia della sorte si ritroverebbe proprio suo alleato. E nell’assurdo caos capita pure che lo scrittore napoletano Maurizio De Giovanni firmi un accorato appello in favore di De Magistris per la presidenza della regione Calabria. Sì, proprio lui che più volte aveva aspramente criticato l’operato del sindaco nell’ultimo mandato. Ma il narratore partenopeo si giustifica spiegando: “A Napoli nel suo secondo mandato ha pagato carissimo una maggioranza in consiglio comunale spaccata e contrastante. Sono certo che in diverse condizioni potrebbe applicare le sue enormi qualità”.

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