Via libera all’unanimità da parte del Consiglio dei ministri al decreto Aiuti ter: interventi per contrastare il caro energia e sostenere famiglie, imprese e regioni che devono affrontare il forte aumento delle spese, così come spiegato anche dal premier Draghi e dal ministro Franco in conferenza stampa. Ecco cosa contiene il nuovo dl da 14 miliardi, ecco le misure adottate che vanno dall’estensione del credito d’imposta alle piccole imprese alla conferma della riduzione delle accise su gasolio e benzina.
Aliquote del 40% per gli energivori e del 30% per le imprese più piccole che impiegano energia elettrica con una potenza dai 4,5 kw in su; garanzia statale sui prestiti alle imprese in crisi di liquidità per il caro bollette, con accordi da sviluppare con le banche per offrire prestiti al tasso più basso, in linea con il Btp; conferma della riduzione delle accise su gasolio e benzina fino alla fine di novembre, con prossimo decreto ministeriale; Bonus una tantum di 150 euro per chi percepisce redditi inferiori a 20.000 euro lordi annui, compresi i pensionati; stanziamento di circa 190 milioni per il sostegno alle aziende agricole, con interventi per la riduzione dei costi del gasolio agricolo, dei trasporti e dell’alimentazione delle serre; ulteriori 100 milioni di euro a favore delle aziende del trasporto pubblico locale per i maggiori costi sostenuti, nel terzo quadrimestre del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021, per l’acquisto del carburante utilizzato nei mezzi per effettuare il servizio; stanziamento di 400 milioni per il Servizio sanitario nazionale, suddiviso tra le regioni e province autonome per far fronte ai rincari nel settore ospedaliero, comprese RSA e strutture private; contributi economici per le scuole paritarie per fronteggiare il caro bollette; contributi in favore dello sport, del mondo della cultura (in particolare cinema e teatri) e del terzo settore; norme per la realizzazione di nuovi alloggi universitari e modifiche alla disciplina degli Istituti Tecnici Superi; istituito, infine, stanziato un fondo di 120 milioni l’anno, agli enti del III settore e agli enti religiosi civilmente riconosciuti che gestiscono servizi sociosanitari e sociali in regime residenziale e semiresidenziale per disabili.