Con fatica e tre ore e mezzo di ritardo rispetto alla prima conferenza stampa annunciata per 17.30 di ieri, il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge denominato “decreto sostegni”. “Un decreto complesso – ha affermato il presidente del Consiglio Mario Draghi – indirizzato a una grande platea, i cui pilastri sono il sostegno delle imprese, al lavoro e alla lotta contro la povertà”. Sono cinque, dunque, gli indirizzi di intervento che partono dall’utilizzo dei 32 miliardi di euro ricavati dall’ultimo scostamento di bilancio e che ripropongono alcuni strumenti già utilizzati in quest’ultimo anno, cioè la cassa integrazione, i ristori e la sospensione delle attività di riscossione: il sostegno alle imprese; lavoro e contrasto alla povertà; salute e sicurezza; sostegno agli enti locali; altri interventi settoriali. Vediamo ora, nel particolare, quali sono i provvedimenti più importanti del decreto.
SOSTEGNO ALLE IMPRESE – Alle imprese andrà la fetta più grossa dei 32 miliardi: oltre 11 miliardi a fondo perduto, che potranno essere ricevuti dall’8 aprile. Sarà sempre l’Agenzia delle entrate ad erogare i bonifici, ma per accedere ai fondi c’è da presentare un’autocertificazione da compilare sulla una piattaforma affidata a Sogei. Gli aiuti andranno anche alle start up e alle imprese nate nel 2019 e nel 2020. Potranno accedere ai contributi le imprese e i titolari di partita Iva con fatturato fino a 10 milioni e con perdite del 30% nel periodo 2019-2020. Una volta ricevuto il contributo le imprese potranno optare tra bonifico e credito d’imposta. Gli aiuti saranno di minimo 1.000 euro per le persone fisiche (2.000 per le persone giuridiche) e massimo 150mila euro.