A causa dell’emergenza Covid, molte diagnosi non effettuate in tempo utile hanno fatto aumentare i casi diabete di tipo 1 nei bambini. Un accorato appello, per i suoi piccoli pazienti, arriva da Adriana Franzese, responsabile della Diabetologia Pediatrica dell’Azienda Universitaria Ospedaliera Federico II di Napoli nonché professore di Pediatria nello stesso Ateneo, chiede di essere ascoltata per la grave situazione che gestisce.
Alla Diabetologia pediatrica fanno riferimento i piccoli pazienti della Campania con diabete tipo 1. Ed in epoca pandemica stanno confluendo anche bambini con infezione virale Covid 19. Nel Centro Regionale di Diabetologia Pediatrica soltanto due medici ‘strutturati’ devono gestire circa 700 bambini diabetici, oltre all’attività didattica e di ricerca tipiche dell’Università. “Siamo ormai al collasso sia a causa della carenza di personale sanitario sia per il numero di pazienti (anche affetti da Covid) che continuano ad arrivare” dice all’ANSA la professoressa Franzese, fra i più noti esperti di diabetologia infantile in Italia. “Ai pazienti – assicura Franzese – vengono garantite le cure più aggiornate e le più moderne tecnologie del diabete che hanno stravolto l’approccio clinico. É chiaro che soltanto due medici strutturati (io ed un’altra collega) coadiuvati da giovani specializzandi non possono reggere tale mole di lavoro“.
Il quadro è preoccupante. Nel 2020 i bambini seguiti, con cartella elettronica, dalla Diabetologia Pediatrica della Federico II sono stati 600, i day Hospital 700, 100 i ricoveri di pazienti scompensati o in esordio di diabete e 300 visite effettuate in telemedicina. Nel 2021 dal primo gennaio i nuovi bambini con esordio di diabete sono stati già oltre 80 (età 9 mesi-16 anni), in media molto piccoli d’età, spesso con chetoacidosi diabetica che è la forma più severa dell’esordio.
A tutto ciò si aggiungono le attività di ambulatorio, di consulenza (anche per ospedali esterni), di ricerca, le centinaia di ricoveri di piccoli pazienti con altre patologie correlate al diabete quali obesità, ipoglicemie, iperinsulinismi e obesità genetica (sindrome di PraderWilli).
La Diabetologia della Federico II di Napoli risulta essere un punto di riferimento, oltre che regionale, anche nazionale, in quanto fa parte dei grandi centri italiani ed europei collegati tra di loro e, per le malattie di alterazione glicemica, anche della cordata europea delle malattie rare di area endocrina (ENDO-ERN).
La Franzese tra un anno andrà in pensione e lancia un grido d’allarme alle istituzioni (innanzitutto la Regione Campania e l’Università) perché decenni di competenze non finiscano nel nulla per carenza di personale medico. “Lavoriamo con personale medico e parasanitario troppo ridotto. Cosa accadrà a questi nostri preziosi e complicati pazienti tra un anno? Chiedo alla Regione e all’Università di intervenire – conclude – per non abbandonare tutti i bambini ammalati di diabete 1 che hanno bisogno delle nostre cure“. In Italia, e quindi anche in Campania, sono in sensibile aumento i casi di bambini affetti dal diabete 1. Di qui la necessità oggettiva di potenziare il Centro universitario della Federico II.