Dormire poco causa danni al cervello: a quale rimedio ricorrere per combattere l’insonnia?
Solitamente quando ci si rende conto di aver perso il “self control”, ci si rivolge al proprio farmacista o medico di fiducia, per ottenere consigli su terapie naturali o farmacologiche adeguate alle proprie esigenze
Dormire poco o male è uno dei problemi più assillanti della società moderna. Vita frenetica, stress, ansie sono fra le principali cause dell’insonnia. Ciò che si viene a creare è un circolo vizioso; difatti più aumenta lo stress più diminuisce la capacità di dormire sonni tranquilli e un minor riposo determina, a sua volta, maggiore stanchezza, con conseguente ridotta capacità di portare a termine compiti prefissati, il che determina a sua volta un aumento di tensione. Una volta entrati in questo circolo vizioso come possiamo uscirne? Un mancato o adeguato riposo può causare danni al cervello e peggiorare il tuo stile di vita sia a breve termie sia a lungo termine. Solitamente quando ci si rende conto di aver perso il “self control”, ci si rivolge al proprio farmacista o medico di fiducia, per ottenere consigli su terapie naturali o farmacologiche adeguate alle proprie esigenze.
Quando il disturbo è di lieve o moderata entità si preferisce tentare la via dell’integrazione, mediante l’impiego di prodotti a base di sostanze come: melatonina, normalmente prodotta dal nostro organismo soprattutto in concomitanza con le ore serali/notturne, passiflora, solitamente mai consigliata tal quale, ma in associazione ad altre sostanze coadiuvanti il sonno, camomilla e melissa, entrambe sedativi naturali e valeriana, usata nel trattamento degli stati di ansia, oltre che di insonnia. Tutte le sostanze appena citate sono ormai presenti in commercio nelle forme più svariate, da infusi o decotti a sciroppi, compresse, capsule o addirittura caramelle gommose.
Se ne consiglia l’assunzione circa 30 minuti prima di andare a letto, mentre per quanto riguarda il dosaggio è sempre utile ascoltare il parere del farmacista o del medico. Tuttavia, se da un lato ci sono soggetti che tramite questi rimedi “naturali” riescono a risolvere il problema dell’insonnia e a disciplinare il loro sonno, dall’altro ci sono purtroppo coloro ai quali queste cure non bastano, perché partono da situazioni più complicate. In tal caso è necessaria la scelta di farmaci come benzodiazepine, ipnotici-sedativi dai non pochi effetti collaterali, come sonnolenza diurna, a causa dell’effetto prolungato della loro azione, o farmaci a base di imidazopiridine, oltre a farmaci Z, che favoriscono un sonno più naturale e i cui effetti si esauriscono in circa sei ore.
Spesso si sceglie di agire sul problema stress impiegando antidepressivi o antipsicotici. In ogni caso il parere medico è indispensabile in quanto tali farmaci possono causare sia assuefazione che dipendenza. Ma cosa succede al nostro organismo mentre dormiamo e perché è così importante preservare il “buon sonno”? Mentre dormiamo la frequenza cardiaca si riduce, il sistema cardiocircolatorio si riposa. Si rinforza la memoria, il cervello può “riordinare e rielaborare” la miriade di informazioni apprese durante il giorno. Si riduce il rischio di contrarre malattie neurodegenerative come l’Halzheimer. Viene inibita la produzione di cortisolo o ormone dello stress. Studi attestano anche un miglioramento del sistema immunitario. Dunque è facile comprendere come il riposo sia alla base della vita ed è necessario preservarlo.
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