Questo progetto di ricerca combina gli sforzi di tre squadre di ricercatori del Regno Unito, che lavorano, rispettivamente, per le università di Bristol e di Cambridge e per l’ente pubblico Blood and Transplant del National Health Service (NHS), il sistema sanitario nazionale del Regno Unito. La notizia è stata riportata dalla BBC.
Se il trial (ricerca medica) dovesse avere sviluppi nella pratica clinica, dicono gli esperti, questo non andrà a sostituire la donazione di sangue umano da volontari, ma, di produrre gruppi sanguigni vitali, ultra-rari, che non sono di facile reperimento, e che sono necessari per i pazienti che dipendono da regolari trasfusioni sanguigne per malattie come l’anemia falciforme. Il sangue coltivato in laboratorio è stato prodotto a partire da una normale donazione di sangue. Ai due volontari coinvolti nello studio clinico sono state trasfuse solo piccole quantità di sangue artificiale, equivalenti a circa due cucchiaini, con lo scopo di osservare la reazione dell’organismo, non hanno al momento riportato effetti collaterali.

Come si coltivano i globuli rossi in laboratorio
Si parte dal sangue di un donatore, dal quale è necessario isolare soltanto determinate cellule staminali che saranno in grado di trasformarsi in globuli rossi. Le cellule selezionate vengono poi coltivate in presenza di particolari nutrienti e il loro numero aumenta esponenzialmente mentre iniziano anche a maturare. Infine è necessario selezionare tramite filtrazione soltanto le cellule che si trovano al giusto stadio di maturazione. Tutto questo processo richiede circa tre settimane ed è relativamente costoso. La sfida attuale, infatti, sarebbe quella di arrivare a produrre quantità di cellule rilevanti per il loro utilizzo clinico. “Il Servizio sanitario nazionale – ricorda John James OBE, Direttore generale della Sickle Cell Society – ha ancora bisogno di 250 donazioni di sangue al giorno per curare le persone affette da falcemia e la cifra è in aumento. La necessità di donazioni di sangue normale per fornire la stragrande maggioranza delle trasfusioni di sangue rimarrà.“

Lo studio del ‘sangue artificiale’, iniziato con il coinvolgimento di due volontari, sarà poi effettuato nuovamente su un totale di dieci riceventi sani, ai quali verranno effettuate due trasfusioni a distanza di circa quattro mesi: una con sangue normale e una con cellule cresciute in laboratorio. Si tratta, per il momento, di mini-trasfusioni, visto che il volume testato per ora è di soli 5/10 millilitri per paziente, per trasfusione. È uno studio preliminare, che ha lo scopo di porre le basi per ulteriori ricerche future.
“Questa ricerca all’avanguardia a livello mondiale pone le basi per la produzione di globuli rossi che possono essere utilizzati in modo sicuro per trasfondere persone affette da disturbi come la falcemia. Il potenziale di questo lavoro per i pazienti difficilmente trasfondibili è molto significativo“, ha dichiarato il dottor Farrukh Shah, direttore medico delle trasfusioni dell’NHS Blood and Transplant. “Vogliamo produrre più sangue possibile in futuro, quindi la visione che ho in testa è una stanza piena di macchine che lo producono continuamente a partire da una normale donazione di sangue“, ha dichiarato la professoressa Ashley Toye della University of Bristol.
