“Ormai si sta ragionando in Italia come se l’epidemia non esistesse più. Tutto il lavoro è approdato a una conclusione semplice ed estremamente preoccupante: la mancanza di controllo. In Italia non controlla più niente nessuno. Siamo al crollo psicologico e politico totale, che parte dalle istituzioni e arriva ai singoli cittadini”. Parte subito col botto Vincenzo De Luca nel suo ormai tradizionale appuntamento del venerdì con la diretta Facebook senza alcun contraddittorio. Il presidente della Regione Campania inizia il suo intervento prendendosela con l’assenza di controlli che, a suo parere, rende il quadro generale “estremamente preoccupante”. A questo il governatore aggiunge l’attacco ai “vari comitati scientifici che abbiamo nominato”, i quali sono arrivati a una conclusione “che è racchiusa in una sola parola usata da Totò in un film, quando, affacciandosi dalla finestra di un’ex casa chiusa, diceva a chi stava sotto: arrangiatevi! Questa è la sintesi del lavoro scientifico dei mille comitati che abbiamo nominato”.
La critica ai comitati scientifici è l’occasione per De Luca di attuare il detto “chi fa da sé, fa per tre”, che d’altra parte ha già messo in pratica in tutto questo periodo di emergenza pandemica. “Noi cercheremo di seguire sempre la nostra linea: riaprire tutto, ma per sempre. Non far finta di riaprire, per poi essere costretti, magari dopo una settimana, a richiudere perché è riesploso il contagio”.
La verifica prevista dal Governo per il 18 maggio verrà effettuata in Campania. Anzi, promette De Luca, “faremo controlli in più, perché noi non abbiamo scherzato. Dal 4 maggio a oggi sono arrivate dal Nord quasi 25mila persone, duemila sono in isolamento. Manterremo l’impedimento dell’ingresso dalle regioni del Nord, almeno per questo mese. Non si può entrare in Campania se non per motivi di lavoro o di salute. Chi va alla ricerca degli affetti o degli amici, avrà la bontà di aspettare altri venti giorni e di non darci fastidio. Quindi le misure di controllo all’aeroporto, in autostrada, nelle stazioni ferroviarie rimarranno in vigore fino a fine maggio. La fase 2 è la più difficile. In questo periodo abbiamo avuto un’inversione di ruoli: ‘l’ammuina’ la fanno al Nord, il rigore lo teniamo al Sud. Sembra incredibile, ma è così”.
De Luca si sofferma, inoltre, sulle riaperture dei ristoranti. “Bisogna aprirli giovedì, non lunedì. Noi vogliamo aprire tutto ma dobbiamo diversificare le misure. I negozi possono partire lunedì. Ma i ristoratori no, non ci sono le condizioni di sicurezza. Entro lunedì neanche possono sanificare. Poi un metro di distanza tra cliente e cliente e, tra un tavolino e l’altro, pannelli di separazione in vetro, plastica o plexiglas”.
La stoccata del presidente della Regione arriva poi “sulla sanità depredata“. “La Campania viene depredata ogni anno – è lo sfogo di De Luca – di 350 milioni di euro. Rispetto a questo dato, indegno di un Paese civile, non ha fatto niente nessuna coalizione politica. Un blocco di interessi nordista ha prevalso su ogni regola di civiltà e di correttezza”. Infine, si rivolge ai tassisti, che hanno protestato in piazza Plebiscito, di fronte alla Prefettura. Per loro c’è un contributo di duemila euro, ma “la Regione non è la Banca centrale europea”, chiosa polemicamente il governatore.
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