I patron di Made in Sud sono finiti nel mirino di alcune indagini condotte dalla guardia di finanza sull’emissione di fatture false. Secondo gli inquirenti, gli imprenditori Ferdinando Mormone e Mario Esposito, nonché ideatori della trasmissione televisiva di grande successo, attraverso un sistema di illeciti finanziari, avrebbero rilevato le quote della società che gestisce il Teatro Cilea al Vomero. Il nucleo della polizia economico-finanziaria della guardia di finanza sta eseguendo in queste ore, su disposizione della Procura di Napoli, otto decreti di perquisizione nei confronti di altrettanti indagati tra cui figurano anche i due imprenditori sopracitati.
Va sottolineato, tuttavia, che sebbene tra i destinatari del provvedimento ci siano nomi importanti della produzione teatrale partenopea, la trasmissione televisiva Made in Sud non risulta coinvolta nelle indagini. In totale, sono una ventina le persone iscritte nel registro degli indagati nell’ambito di una vasta inchiesta condotta dalla Procura, con l’obiettivo di fare luce su un giro di fatture false emesse da società “cartiere” e di comodo che producevano documenti finanziari fasulli. Le attività fittizie contestate erano concentrate sull’emissione di fatture false per compiere operazioni e consulenze inesistenti. Le somme di denaro così guadagnate sarebbero state successivamente reinvestite in ulteriori attività imprenditoriali e in operazioni immobiliari.

Le indagini hanno coinvolto anche l’imprenditore Luigi Scavone, le cui quote azionarie sono state poste sotto sequestro: in passato il noto uomo d’affari era già stato condannato in primo grado per reati tributari oltre a essere coinvolto in una maxi evasione fiscale. Secondo gli investigatori i reati contestati sarebbero stati commessi in un periodo di tempo lungo cinque anni, contestualmente tra il 2015 e il 2019. Nel 2018, infatti, attraverso una grossa operazione finanziaria, le società Tunnel Produzioni e Red Carpet riconducibili ai due imprenditori indagati, avrebbero acquisito la società Teatro Cilea srl, che gestisce l’omonimo teatro napoletano. Le indagini a carico degli indagati, unitamente alle prime perquisizioni atte a recuperare le prove degli illeciti finanziari compiuti, sono partite nel mese di marzo, in pieno periodo di lockdown.
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