Una tradizione. La festa delle donne, o per esser più precisi la ‘Giornata internazionale della donna’, è ormai diventata un’occasione indimenticabile sia per festeggiare le conquiste socio-politiche del gentil sesso, sia per ricordare le violenze e le discriminazioni che la donna deve ancora fronteggiare in tutto il mondo.
Purtroppo nel corso degli anni sono aumentate a dismisura le fake news sulla storia di questa celebre giornata. In particolare, sull’origine e sul perché la festa della donna si festeggia l’8 marzo. Come il racconto del tragico incendio avvenuto in una fabbrica a New York, che causò la morte di centinaia di lavoratrici. Il rogo ci fu, è vero, ma avvenne il 25 marzo del 1911 e non l’8. E allora qual è l’origine di questa giornata?
La festa della donna ha origine a Stoccarda tra il 18 e il 24 agosto 1907. Qui si svolse il VII Congresso della Seconda Internazionale socialista, alla quale parteciparono ben 25 nazioni. Tra i temi trattati nel corso del Congresso, oltre al colonialismo e al possibile scoppio di una guerra in Europa, un’attenzione particolare venne rivolta alla questione femminile e alla rivendicazione del voto alle donne. In particolare venne votata una risoluzione nella quale i partiti socialisti dichiararono di impegnarsi a lottare per l’introduzione del suffragio universale delle donne.
Per rispondere alla domanda del titolo dell’artico in questione – perché si festeggia l’8 marzo – dobbiamo andare in Russia. È l’8 marzo del 1917, il Paese è ancora in guerra. A San Pietroburgo le donne stanche di veder partire i propri figli e mariti si riuniscono in una grande manifestazione per rivendicare la fine della guerra. I cosacchi, inviati a reprimere la protesta, decidono di non intervenire duramente. Una mossa che incoraggia altre donne a scendere in piazza. L’impero zarista sta per crollare. La conferenza internazionale delle donne comuniste ne approfitta e pochi giorni prima dell’apertura del III congresso dell’Internazionale comunista stabilisce la data dell’8 marzo come “Giornata internazionale dell’operaia“.