Il Comando Provinciale della Guardia di finanza di Napoli, in vista dell’approssimarsi del Natale, ha sottoposto a sequestro, all’interno di un deposito di Ottaviano, 430mila articoli contraffatti. Tra i marchi imitati ci sono falsi orologi di “Louis Vuitton”, “Casio G-Shock” e “Daniel Wellington”. Non mancano i giocattoli, tra i quali i più richiesti dai bambini come “Lol”, “Avengers” e “Fortnite”.
In particolare, i “Baschi verdi” del secondo nucleo operativo del gruppo pronto impiego di Napoli, guidato dal capitano Raffaele Caputo, hanno eseguito una perquisizione di un locale scoprendo le merci contraffatte, già pronte ad “invadere” il mercato dei regali di Natale, molte delle quali erano persino munite di packaging realizzato ad arte e identico all’originale. Al termine dell’operazione è stato denunciato per ricettazione e contraffazione un cittadino di nazionalità cinese.
L’odierna attività si inserisce nell’ambito del dispositivo di contrasto all’abusivismo commerciale e alla contraffazione e consolida i risultati di servizio conseguiti dalla Guardia di finanza di Napoli nel contrasto alla contraffazione marchi e alla tutela del “Made in Italy”.
L’acquisto di prodotti contraffatti, venduti a prezzi particolarmente bassi, può comportare insidie per i cittadini a causa della loro scarsa qualità, oltre che una situazione di potenziale pericolo per la salute, soprattutto per quella dei più piccoli. I dati a consuntivo del comando provinciale della Guardia di finanza di Napoli, ufficio operazioni, guidato dal tenente colonnello Claudio Bellumori, nel corso dell’anno, ammontano a 939 interventi, a 46.622.047 di articoli contraffatti e non sicuri sequestrati e a 771 soggetti denunciati di cui 7 tratti in arresto.
Con l’avvicinarsi delle feste natalizie, aumentano anche i controlli, da parte della Guardia di finanza, sui fuochi illegali. Nei giorni scorsi è stata sequestrata, nel corso di due distinti interventi, oltre una tonnellata fra fuochi pirotecnici di categoria F2 e F3 e “cipolle”. I sequestri sono avvenuti presso una ditta individuale di Somma Vesuviana e un deposito di un corriere nazionale a Giugliano in Campania. In quest’ultimo caso due bancali di fuochi d’artificio erano destinati alle provincie di Roma e Cagliari e indicavano un mittente inesistente.
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