Bonus edilizi, stando ai dati della Guardia di Finanza, nell’ultimo biennio sono stati sequestrati ben 7,5 miliardi di euro equamente divisi tra crediti fiscali illecitamente intascati (3,7 miliardi) e profitti illecitamente guadagnati (3,8).
Numeri da capogiro quelli che emergono dalla relazione delle Fiamme gialle. “Le attività investigative – si legge nell’informativa – hanno messo in luce grandi rischi di frode e di riciclaggio derivanti dalla circolazione illimitata e non adeguatamente presidiata dei crediti d’imposta. Questo è avvenuto soprattutto con riferimento a quelle agevolazioni (ad esempio il “bonus facciate”) per le quali, in origine non esistevano particolari limitazioni in ordine all’ammontare delle spese ammissibili ovvero alla congruità dei prezzi praticati e non era necessario acquisire uno specifico set documentale”.

In riferimento ai crediti derivanti dai bonus in materia edilizia ed energetica, il colonnello Marco Thione, capo dell’Ufficio tutela entrate della Guardia di Finanza ascoltato in commissione Finanze del Senato, ha ricordato inoltre che è previsto un ‘focus’ dell’attività preventiva della GdF nel 2023 in relazione agli incentivi sotto forma di crediti d’imposta previsti dal Pnrr: “si tratta complessivamente – ha precisato – di oltre 30 miliardi di euro” di cui “solo al superbonus sono destinati circa 14 miliardi mentre altri 13 miliardi finanzieranno l’investimento Transizione 4.0”, la restante quota di circa 3 miliardi “è riservata ai crediti d’imposta destinati a sostenere e rilanciare il turismo, la cultura, l’istruzione e la ricerca“.
