Un algoritmo per l’incrocio delle banche dati, decreto pronto. Consentirà di utilizzare i dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate in forma pseudo-anonima, creando liste di contribuenti con un profilo a rischio evasione o elusione fiscale.
In realtà, questa nuova arma in mano ad Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza è pronta da tempo, ma lo stop lo aveva dato il Garante della Privacy. Uno stop che forse ora sarà annullato. Nell’ultimo consiglio dei ministri, il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Roberto Garofoli, parlando degli obiettivi relativi al Pnrr del ministero dell’Economia che saranno raggiunti entro questa settimana, ha detto che “è stato trasmesso al Garante per la privacy lo schema di decreto ministeriale recante le procedure per la pseudo-anonimizzazione dei dati da parte dell’Agenzia delle Entrate, ai fini dell’acquisizione del relativo parere”.
Secondo quando riporta Il Messaggero, l’Authority avrebbe infatti ricevuto il 26 maggio la nuova bozza del decreto. Se il governo ottenesse il via libera entro giugno, l’algoritmo potrebbe iniziare a incrociare i dati già a partire da luglio. Ma si apre anche la possibilità che vengano inseriti nel controllo anche le informazioni pubblicate sui social network.
L’Agenzia delle Entrate assicura che l’uso di nuove tecnologie per le verifiche fiscali non si tradurrà automaticamente nell’emanazione di atti impositivi, ma fa parte di un processo più ampio che si fonda sul rispetto del principio del contraddittorio e della collaborazione e buona fede tra l’amministrazione fiscale e il contribuente, come fissato nello Statuto dei diritti del contribuente. Tre le aree di intervento.
- Network science. Ovvero la rappresentazione dei dati sotto forma di reti, che permette di far emergere con maggiore facilità relazioni indirette e non evidenti tra i vari soggetti, sia persone fisiche che società. In questo modo sarà possibile visualizzare con facilità anche schemi di evasione ed elusione fiscali, difficilmente inquadrabili con le tecniche di analisi tradizionali.
- Analisi visuale delle informazioni. Con nuove interfacce innovative “uomo-macchina”, con modalità visuali fluide e intuitive di navigazione dei dati, la tecnologia permetterà agli analisti un accesso più veloce alle informazioni dei contribuenti. Si abbattono così i costi e i tempi dell’acquisizione e del trattamento delle informazioni rilevanti.
- Intelligenza artificiale. L’apprendimento automatico, o machine learning, permette inoltre di accelerare i processi decisionali da parte degli analisti, aumentandone accuratezza ed efficacia. L’utilizzo dell’IA nel dominio economico e fiscale fa parte dell’atto di indirizzo del Ministero dell’Economia e delle Finanze.