Aria di novità per il Parco archeologico di Pompei, che per i prossimi quattro anni avrà un nuovo direttore. Si tratta di Gabriel Zuchtriegel, quarant’anni il prossimo giugno, il quale succede a Massimo Osanna dopo sette anni di onorato servizio. A comunicare il passaggio del testimone, è stato il ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschini, che ha scelto il Colosseo come scenario per l’annuncio ufficiale. A presiedere la commissione della selezione internazionale dei dieci candidati ritenuti più idonei, che ha fornito a Franceschini i tre nomi tra i quali scegliere il nuovo direttore, è stata Marta Cartabia, nominata ministra della Giustizia del governo Draghi appena una settimana fa.
Chi è Gabriel Zuchtriegel
Nato a Weingarten, nel Baden-Wurttemberg, il 24 giugno 1981, Zuchtriegel aveva acquisito la cittadinanza italiana il 15 luglio 2020, giurando davanti al sindaco di Matera, città nella quale già aveva la propria residenza. Dal 2015 è stato direttore generale del Parco archeologico di Paestum e Velia. Ha conseguito la laurea in Archeologia classica, preistoria e filologia greca presso la Humboldt-Universität di Berlino, per poi ottenere, con lode, il dottorato di ricerca in Archeologia classica presso l’Università di Bonn. Tra il 2006 e il 2007 ha svolto l’incarico di assistente di ricerca presso l’Istituto archeologico germanico di Roma e presso quello di Madrid. Dal 2019 è membro del collegio dei docenti della Scuola superiore meridionale Archeologia e culture del Mediterraneo antico dell’università Federico II di Napoli ed è anche direttore della collana di pubblicazioni Argonautica del Parco archeologico di Paestum. Zuchtriegel ha, oltre che alla Federico II, insegnato in Italia anche presso l’università della Basilicata.
Esperienze precedenti con Pompei e il Museo di Paestum
Gabriel Zuchtriegel, ha, in realtà, già avuto esperienze lavorative a Pompei. Tra febbraio e ottobre 2015, infatti, ha ricoperto la carica di professionista archeologo nella segreteria tecnica del Grande progetto Pompei. Successivamente, è arrivata la nomina alla guida del Museo di Paestum, tra non poche polemiche da parte di molti, i quali non apprezzarono la scelta dell’italo-tedesco (all’epoca trentaquattrenne) e di altri direttori autonomi, incaricati dalla riforma Franceschini di rilanciare il sistema degli istituti museali italiani. Tra il 2014 e il 2015, ha collaborato anche alla grande mostra intitolata Pompei e l’Europa 1784-1943, curata da Massimo Osanna (che ha ceduto il posto proprio a Zuchtriegel), Maria Teresa Caracciolo e Luigi Gallo, tenutasi al Museo archeologico nazionale di Napoli e che, di fatto, segnò il rilancio della stagione delle grandi mostre pompeiane.
A Paestum, sin dal momento della sua nomina, ha intrecciato l’attività di valorizzazione con quella di ricerca e restauro, sia nell’area archeologica che all’interno del museo. Nel 2016, ha fatto riprendere gli scavi archeologici nel quartiere abitativo di Paestum, oltre che le ricerche e gli studi sulla celebre Tomba del tuffatore e l’apertura completa del sito e del museo all’esperienza di visita di bambini e bambine e di persone diversamente abili. Zuchtriegel ha anche, per la prima volta, portato le bellezze della città magnogreca in mostra in Cina, a Sichuan. Nel 2018, poi, ha svolto l’analisi multispettrale del fregio arcaico dal santuario di Hera sul fiume Sele, mentre nel 2019, è stato tra i protagonisti del progetto di monitoraggio sismico e di conservazione del Tempio di Nettuno. Dopo il nuovo incarico di Zuchtriegel a Pompei, adesso bisognerà individuare il suo successore a Paestum, anche in quetso caso con selezione internazionale per il ruolo di direttore relativo ai prossimi quattro anni.

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