Svolta nel bando per la gestione dello stadio Bisceglia. Sarà l’ente di promozione sportiva Opes a “giocare” nell’impianto di via Caruso, dopo che il Real Agro Aversa aveva rifiutato di partecipare alla gara. La scadenza del termine per la presentazione della domanda era fissata per sabato 30 novembre. Trascorso il termine, all’amministrazione comunale non è rimasto altro da fare che concedere la gestione dello stadio a chi ha presentato la richiesta rispettando l’importo del bando. Ora però i tifosi granata sono sul piede di guerra. I social, come sempre, fanno da gran cassa. Secondo quanto scritto nei post, i supporter normanni sono pronti ad organizzare iniziative di protesta nei confronti dell’Amministrazione comunale. C’è chi chiede, addirittura, le dimissioni del sindaco Alfonso Golia. Certamente, le polemiche non finiranno qui, ma ora il Comune dovrà verificare se l’Opes ha i requisiti dichiarati nella richiesta di gestione.
Ma cos’è l’Opes? L’Organizzazione per l’educazione allo sport è un ente nazionale con sede a Roma-Eur che, come riportato sul sito ufficiale, «promuove ed organizza, senza scopo di lucro, in collaborazione con le Associazioni Sportive Affiliate, iniziative atletiche e ricreative, a carattere locale, provinciale e nazionale». Come ente di promozione sportiva è riconosciuto dal Coni ed organizza campionati in varie discipline sportive: dal calcio, al beach volley; dal ciclismo, all’equitazione. Insomma, per farla breve, è un ente come il Csi (Centro sportivo italiano) o l’Aics (Associazione italiana cultura e sport). Esiste, quindi, un Comitato Regionale Opes Campania, con sede proprio a Caserta, in via Ceccano. È da qui che sarebbe partita l’idea della gestione del glorioso stadio Bisceglia. Sono 1176, fonte sito www.opescampania.net, le società campane affiliate all’ente, così suddivise per provincia: 542 Napoli, 339 Salerno, 201 Caserta, 62 Avellino, 32 Benevento.
E il Real Agro Aversa che fa? Per adesso si accontenta di essere primo in classifica nel campionato di Promozione e di giocare le partite in casa al Comunale di Lusciano. La società del presidente Guglielmo Pellegrino al momento risponde con una nota dalla sua pagina ufficiale su Facebook, in cui afferma «di essere contenta per due motivi: il primo è che finalmente l’impianto sportivo di via Caruso viene tolto alla gestione “poco attenta” dei politici locali, che nulla sanno di calcio e dell’aggregazione sociale che ne deriva; il secondo motivo riguarda l’aspetto tecnico, con la nostra squadra che finalmente potrà avere l’occasione di calcare quel manto erboso, interloquendo con la Opes Caserta, per la disputa delle partite interne» ed è certa che «l’ente di promozione sportiva di Caserta (aggiudicatario del bando) a differenza di tanti interlocutori politici avrà interesse e risorse necessarie per effettuare la necessaria manutenzione del manto erboso e per ottenere l’agibilità completa dell’impianto». Una stoccata, non tanto velata, all’amministrazione comunale normanna.
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