Oggi, 22 marzo, è la Giornata mondiale dell’acqua. La celebrazione di questa Giornata Mondiale dell’Acqua coincide con l’inizio della Conferenza ONU sull’Acqua 2023 (22-24 marzo, New York), l’evento è un’opportunità unica per unire il mondo al fine di risolvere la crisi idrica e igienico-sanitaria. Il World Water Day vuole richiamare l’attenzione a livello globale sull’importanza di questa risorsa, preziosa ma non infinita, anche rispetto al tema del cambiamento climatico e sulle azioni da mettere in pratica per la sua salvaguardia. Sembra banale ricordarlo: gli esseri umani hanno bisogno di acqua per sopravvivere, così come tutti i sistemi su cui facciamo affidamento: servizi igienici, sanità, istruzione, affari e industria. Il tema di quest’anno è accelerare il cambiamento per risolvere la crisi sanitaria e idrica mondiale. «Al momento siamo decisamente lontani dal raggiungere l’obiettivo numero 6 per lo Sviluppo Sostenibile, ovvero acqua e sanità per tutti entro il 2030» si legge sulla pagina ufficiale dedicata alla giornata. Mai come ora, in un mondo sempre più provato dai cambiamenti climatici, è importante capire che l’acqua è il nostro bene più prezioso e dobbiamo imparare a non sprecarlo.

Ed intanto in Italia , mentre l’allarme siccità aumenta mettendo a rischio riso, mais e altre colture, i dati raccolti fanno emergere numeri impietosi anche per quel che riguarda ingenti perdite idriche, Le cause sono diverse ma la principale è che la rete idrica in Italia è vecchia .Ed ancora, emerge da un report Istat che in Italia va sprecato l’89% dell’acqua piovana mentre la Spagna, Paese simile al nostro per le condizioni climatiche, riesce a trattenerne il 30%. Lo spiega l’Anbi, l’associazione nazionale bonifiche le previsioni non sono rincuoranti, continuando così nel 2040 l’Italia sarà tra i Paesi con un alto rischio di stress idrico.
Non basta solo chiudere il rubinetto mentre ci si insapona sotto la doccia. L’acqua è utilizzata per produrre tantissime delle cose che mangiamo, indossiamo, acquistiamo: pensate che un hamburger da 150 gr “consuma” circa 2500 litri di acqua; Ma pensiamo anche a quello che indossiamo: per produrre un paio di jeans occorrono tra i 7.000 e i 10.000 litri di acqua; per una t-shirt bianca, ne servono 2.700.
Ciò nonostante, tutti noi siamo coinvolti e tutti possiamo agire per aiutare a risolvere la crisi idrica, attraverso semplici azioni quali: risparmiare acqua facendo docce brevi e non il bagno e facendo attenzione a non lasciare aperti i rubinetti per esempio quando ci si lava i denti; intervenire velocemente in caso di perdite d’acqua nei rubinetti, nello scarico del WC o nelle tubature; smettere di inquinare: non gettare negli scarichi rifiuti alimentari, oli esausti, medicinali e sostanze chimiche; acquistare alimenti locali, a filiera corta e realizzati con meno acqua; recuperare l’acqua piovana e utilizzarla per esempio per innaffiare le piante; riutilizzare l’acqua di cottura o del deumidificatore; usare lavatrice e lavapiatti solo a pieno carico.
