Dovrà rispondere di ricettazione G. R., quarantatreenne napoletano con precedenti di polizia denunciato mercoledì scorso a Napoli dagli agenti del commissariato Poggioreale. L’uomo è stato notato dalle forze dell’ordine mentre percorreva in auto via Claudio Miccoli: a seguito di una perquisizione, a bordo del veicolo sono stati rinvenuti 13 pacchi di mascherine, contenenti in totale 390 dispositivi di protezione individuale. Il conducente ha dichiarato ai poliziotti di aver acquistato la merce, dal valore complessivo di circa mille euro, nel quartiere Vasto da uno sconosciuto. Una ricostruzione, questa, che è stata tuttavia smentita dagli accertamenti successivi degli agenti: i dispositivi erano infatti stati rubati lo scorso 10 novembre dal bagagliaio di un veicolo nei pressi del Centro direzionale.
Lo scorso 28 ottobre, le fiamme gialle avevano sequestrato, in un esercizio commerciale gestito da un cittadino di origine cinese, ad Arzano, oltre 139mila mascherine senza marchio Ce, tutte pronte per essere messe in vendita. I militari del primo nucleo operativo metropolitano avevano rinvenuto dispositivi di tipo Kn95, compresi di filtro, tutti non a norma. I prodotti, infatti, erano stati trovati privi di documentazione che ne attestassero le caratteristiche protettive e di tutte le autorizzazioni e certificazioni obbligatorie per l’importazione. Di tutto il materiale scoperto, ben 8mila mascherine erano destinate ai bambini. Le fiamme gialle avevano inoltre trovato e posto sotto sequestro anche 200 visiere protettive e 15 strumenti per rilevare la temperatura corporea, tra termometri e pistole termoscanner a infrarossi, anch’essi sprovvisti di certificazione di conformità e della normativa europea di settore. Tutti questi prodotti, se fossero stati immessi sul mercato, avrebbero potuto fruttare al venditore circa 120mila euro di guadagni.