Gli oli essenziali in genere portano il nome della pianta da cui sono ricavati, si presentano come un liquido oleoso di varia densità (anche solido) e dal forte profumo e si ottengono per distillazione o per spremitura da un unico tipo di pianta, e di essa ne conservano il sapore e l’odore. Si possono estrarre oli dai fiori, dalle foglie e dai frutti, ma anche dai semi, dalla scorza e dalle radici di una pianta. L’AFNOR(Associazione Francese de Normalisation),precisa che “l’olio essenziale deve essere ottenuto da una materia prima che deve essere necessariamente vegetale, dopo la separazione della parte acquosa mediante procedimenti fisici”.
Due sono i metodi per estrarre gli oli: la tecnica della distillazione a vapore acqueo e la tecnica della spremitura a freddo. La tecnica della distillazione a vapore acqueo è adatta a gran parte delle piante. E’ un procedimento completamente naturale che permette di ottenere un prodotto puro e, consiste nel far circolare vapore acqueo nel vegetale al fine di liberare le essenze contenute in esso e raccoglierle, dopo la condensazione, sotto forma di olio essenziale. La tecnica della spremitura a freddo, invece, serve per estrarre gli oli essenziali da piante più sensibili al calore, che non sopportano l’estrazione a caldo, e soprattutto indicata per le scorze di agrumi. Queste ultime, producono essenze che si ottengono per raspatura a freddo delle tasche di essenza di cui sono cosparse appunto le scorze fresche Il rendimento di olio essenziale da una pianta è spesso molto basso e ciò spiega il perché di costi abbastanza elevati, infatti qual ora il prezzo di un olio dovesse essere molto conveniente ed estremamente economico, prestiamo attenzione in quanto spesso l’olio è ”tagliato”.