Da oltre trent’anni la Goletta Verde di Legambiente monitora e informa sullo stato di salute dei mari e delle spiagge di tutta Italia, sensibilizzando l’opinione pubblica contro abusivismo, cementificazione, mala depurazione e rifiuti. Anche quest’anno, nonostante il Covid-19, ha effettuato il suo tradizionale viaggio lungo le coste italiane, rispettando le regole del distanziamento fisico imposte dalla pandemia. Un viaggio che ha toccato anche la Campania, dove si sono avuti risultati, a voler essere buoni, contraddittori. Infatti, ben 17 punti sui 29 campionati dalla Goletta Verde di Legambiente, sono stati giudicati fortemente inquinati e di questi ben undici sono i punti che “risultano ”fuori i limiti di legge” da circa 10 anni. Nel mirino ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva in mare. E anche quest’anno si registrano livelli di inquinamento record, situazioni che nonostante gli esposti dell’associazione e i controlli delle forze dell’ordine mostrano un inquinamento ormai cronico.
Il monitoraggio delle acque della Campania è stato effettuato dal 23 giugno al 7 luglio e la fotografia scattata lungo le coste della Campania “da un team di tecnici e volontari di Goletta Verde” è impietosa.

Per quanto riguarda la provincia di Napoli i punti ”fortemente inquinati” sono la foce del canale Licola a Pozzuoli, la spiaggia della foce dell’Alveo Volla a San Giovanni a Teduccio, lo specchio di mare antistante la foce del Lagno vesuviano a Ercolano e la foce del Sarno a Torre Annunziata mentre risulta ”inquinato” il mare antistante la foce rivolo Neffola a Marina Grande a Sorrento. Entro i limiti di legge invece Mappatella Beach sul lungomare Caracciolo a Napoli. Dal monitoraggio è emerso inoltre che solo in 3 dei 17 punti fortemente inquinati sono esposti cartelli di divieto di balneazione mentre soltanto in 3 dei 29 punti è presente il cartello informativo sulla qualità delle acque. I volontari hanno inoltre rilevato che 9 dei punti oltre i limiti di legge ”non sono campionati dalle autorità competenti” e che 7 dei punti fuori legge ”risultano addirittura balneabili”. Da tale analisi anche quest’anno registriamo una fotografia delle coste campane tra luci ed ombre. ”C’è bisogno di risorse – ha dichiarato Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania – che oggi ci sono grazie al Pnrr e al Next Generation Eu ma accanto alle risorse è necessario stilare un cronoprogramma”. Insomma, quello della pessima qualità delle nostre acque è e deve diventare un tema prioritario ma soprattutto c’è bisogno di un’adeguata, attenta, efficiente ed efficace azione di prevenzione che parta in primis dall’educazione e dal rispetto verso quanto di bello la natura ha creato per noi.
Segui già la pagina Facebook il Crivello.it?