In casa certificazioni verdi, banconote e carte di identità false. I carabinieri della stazione di Gragnano hanno arrestato in flagranza di reato un 26enne del posto per spendita, fabbricazione e introduzione nello Stato di banconote e documenti contraffatti. Nella sua abitazione hanno rinvenuto 39 carte di identità false, 44 banconote da 20 euro contraffatte, 15 carte di pagamento intestate ad altre persone, 1 computer con stampante utilizzata per riprodurre le banconote e 4.500 euro in contanti di vario taglio la cui origine non è stata chiarita.
Tra i file trovati nell’hard disk del pc sequestrato, in una cartella rinominata “green pass rubati”, trovate alcune matrici utilizzate per falsificare green pass falsi. Molte certificazioni verdi erano pronte per essere stampate e riportavano già i dati anagrafici di altre persone, sicuramente inconsapevoli dell’utilizzo dei loro dati sensibili. Il giovane è ora ai domiciliari, in attesa di giudizio.
Chi vende o fabbrica Green pass falsi merita l’indignazione collettiva, oltre che una denuncia e un processo con condanna. Personaggi di questo genere sono quasi peggio dei No Green pass aggressivi, perché speculano sulla malafede altrui e creano rischi per chi invece rispetta le regole. Sono untori della peggior specie. La vendita dei Green pass fasulli è anche l’ultima frontiera del commercio.
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